Al Capodanno di Marco Mengoni, che inizierà a cantare quando sarà già il primo gennaio 2024 alla Fiera di Cagliari, entra chi arriva prima. Capienza massima 28mila spettatori, ticket illimitati ma, una volta raggiunto il numero massimo, niente possibilità di vedere l’artista in carne ed ossa. È la decisione presa dal Comune guidato dal sindaco Paolo Truzzu, prefettura ed ente fiera. Cancelli aperti il 31 dicembre dalle diciotto per sperare, dopo oltre sei ore, di essere tra i fortunati ad assistere allo show. E fioccano già le critiche. Tra i primi a far sentire la propria voce, non per cantare ma per “cantarle”, come si direbbe in questo caso, ci sono le associazioni dei consumatori. Il concerto è gratuito, “nessun rilievo giuridico”. Ma si tratta pur sempre di soldi pubblici, con l’Iva si scavallano gli ottocentomila euro. E la rabbia, mista alla sorpresa per la modalità scelta, c’è. Non le manda certo a dire Giuliano Frau dell’Adoc: “Chi vuole assistere al concerto farà una gara di triathlon o dovrà allenarsi prima? È tutto talmente folle che sembra uno scherzo, e la colpa non è solo del sindaco. Mengoni è un bravissimo cantante? Bene, allora tutti vorranno andare a vederlo, dovranno bivaccare fuori dalla Fiera da giorni prima? Al di là di quello che è costato, ha senso dire che così si promuove il turismo?”, attacca Frau. “Hanno sbagliato alla grande, facciamo la figura dei peracottari, decisioni simili sono prive di buon senso”.
Molto critico anche Simone Girau dell’Adiconsum: “È un sistema di contingentamento alquanto bizzarro. Si è voluto dare un colpo al cerchio e uno alla botte, dando a tutti la possibilità di avere il biglietto ma senza la certezza di poter assistere al concerto di Mengoni, osserva Girau. “Nessun rilievo giuridico, sia ben chiaro, rimane solo l’amarezza che, forse, si sarebbe potuto fare meglio e prima. Cagliari e i cagliaritani se lo meritano”.









