Si è afflosciata su se stessa, crollando e rendendo impossibile a una parte dei pazienti un tetto sicuro in attesa di essere visitati. La tenda issata da quasi quattro anni dalla protezione civile fuori dall’ambulatorio di pneumologia del Binaghi di Cagliari non ha retto alla pioggia caduta nei giorni scorsi. Fortunatamente, al momento del crollo non c’era nessuno: “Ma solo perchè è capitato di notte”, osserva, molto arrabbiata, Lucia Atzei, 63enne di Selargius. Il marito, Clemente Cardia, 70 anni, è seguito da anni dai medici della pneumologia: “Non abbiamo una vera sala d’attesa ma solo le tende, allestite dal 2020, quando è scattata l’emergenza del Covid. Una sala non proprio idonea per il tipo di patologie, basti pensare che c’è chi deve attendere il proprio turno e indossa la maschera per l’ossigeno. È vergognoso che ancora non ci sia una una sala d’attesa decente per questi pazienti, incluso mio marito, che ogni tre mesi deve recarsi al Binaghi per delle visite”. Quindi, andando a toccare tutte e quattro le stagioni.
“In estate soffochiamo perchè ci sono anche quaranta gradi, in inverno dobbiamo fare i conti con i temporali e il freddo. Quand’è che l’Asl interverrà e ci darà una struttura vera, fissa e più sicura?”.












