L’ultima speranza è doppia: l’incontro col prefetto e l’intervento della politica, sia regionale sia nazionale. Poi, rischia di esserci spazio solo per settecento “drammi”, tanti quanti i lavoratori del Porto Canale di Cagliari. Dal primo maggio prossimo, salvo miracoli, arriveranno le prime decine di lettere di licenziamento. E ciò che temono i portuali è che si possa trattare di un antipasto di una “mattanza” totale: la “crisi dei container” dura ormai da circa due anni, e più di una società ha già preannunciato dei tagli tra il personale. I sindacati si sono riuniti con il prefetto – presente anche la neo-assessora regionale al Lavoro Alessandra Zedda e il presidente dell’Authority Massimo Deiana -. Fuori, gilet gialli o verdi ben indossati, ci sono loro, i settecento lavoratori.









