Estrarre acque termali per realizzare un centro termale di lusso. Un hotel da 140 camere e da 120 posti di lavoro a Sant’Antioco. In futuro. Perché prima occorre estrarre le acque termali nel sottosuolo dell’isola. Acque speciali che godono del “Riconoscimento delle proprietà terapeutiche per la balneo-fangoterapia nel trattamento delle malattie artroreumatiche e per balneoterapia nella cura delle malattie dermatologiche e delle patologie vascolari periferiche”. A fare la richiesta per l valutazione ambientale è la società Reno di Portovesme che punta a estrarre l’acqua tra Maladroxia e Coaquaddus, a circa 7,50 Km in linea d’aria dall’abitato di Sant’Antioco.
Il progetto proposto per lo sfruttamento delle acque termali ha come obiettivo quello di pompare a pieno regime da 1 a 2 litri al secondo. Per dare continuità di produzione nel tempo, si installeranno dei serbatoi interrati e verranno utilizzati i due pozzi già realizzati. Nel rispetto della normativa vigente sul paesaggio e considerata la vicinanza al mare, verrà realizzato un volume tecnico interrato per alloggiare la stazione di pompaggio e sistema di monitoraggio in continuo delle acque, oltre ai serbatoi. Il tutto, assicurano i progettisti, sarà completamente integrato con il paesaggio circostante che risulta la primaria fonte del giacimento stesso.
Ma l’estrazione dell’acqua è solo l’inizio. Perché l’idea è quella di realizzare in futuro un centro termale e benessere nelle vicinanze: Una struttura di lusso ed esclusiva in “grazie all’unicità del contesto naturalistico”. Un centro termale e wellness da 140 camere, con ristoranti, bar, spazi comuni e luoghi d’incontro. L’organizzazione dell’intero complesso ruoterà intorno alla grande struttura del centro termale (corpo centrale), che ospiterà i servizi wellness, piscine, bar e ristoranti, di cui uno all’aperto e spazi commerciali.
Mentre strutture ricettive, spazi comuni, luoghi d’incontro e zona sportiva, saranno inseriti nel parco e opportunamente collegati ai servizi termali. L’inclusione di una sala polifunzionale (congressi e teatro) consentirà di abbattere la stagionalità tipica dei centri benessere per ampliare la proposta durante tutto l’arco dell’anno, favorendo così l’occupazione della struttura. Si ipotizza che l’intervento previsto potrà generare un impatto occupazionale significativo. Secondo il progetto il complesso dei servizi offerti (servizi termali, la parte ricettiva e la zona sportiva) suggerisce una stima del livello occupazionale di circa 120 unità che, vista la loro specificità consentiranno una significativa destagionalizzazione dell’offerta, con continuità occupazionale.
L’intervento complessivo così come descritto genererà un investimento iniziale valutato in circa 18 milioni di euro.
L’intervento non piace a Italia Nostra (con le osservazioni depositate dal presidente Graziano Bullegas) che rimarca il contrasto del progetto con il Piano paesaggistico regionale e ricorda come l’identica proposta progettuale del “Centro Termale e benessere” già presentata dalla società Gead Immobiliare srl sia stata già bocciata dalla Regione nel 2012. Un no confermato da Tar e Consiglio di Stato.










