Cabras, cuccioli di 2 settimane abbattuti per contrastare la popolazione dei cinghiali: nuova protesta contro il provvedimento istituzionale che permette di catturare e sparare agli animali.
Un sit-in per dire no all’uccisione degli ungulati e sollecitare forme alternative per ridurre i disagi nelle località più frequentate dai quattro zampe: “Il bilancio è già di 15 compresi piccoli di 2 settimane” spiegano gli attivisti. “Questa iniziativa è eticamente sbagliata, il diritto alla vita non viene riconosciuto a queste specie demonizzata. I cinghiali non fanno altro che i cinghiali come tutti gli animali compreso l’uomo secondo la propria natura cercando di sopravvivere. Secondo le statistiche le persone sono in maggior parte contrarie alla caccia e agli abbattimenti, si parla di emergenza di incidenti stradali ma l’ultimo caso ufficiale risale al 2023 e indica solo un caso in questo territorio”.
Durante le operazioni di cattura e abbattimento gli animali terrorizzati cercano salvezza lanciandosi in mare, “si spara di notte in prossimità delle abitazioni, con grande pericolo dell’incolumità delle persone” spiegano gli attivisti.
Tra le soluzioni proposte per evitare la mattanza dei cinghiali sono “dissuasori di attraversamento, recinzioni elettrificate, corretta gestione dei rifiuti” vari strumenti, quindi, alternativi all’abbattimento.
Un sit-in per dire no all’uccisione degli ungulati e sollecitare forme alternative per ridurre i disagi nelle località più frequentate dai quattro zampe: “Il bilancio è già di 15 compresi piccoli di 2 settimane” spiegano gli attivisti. “Questa iniziativa è eticamente sbagliata, il diritto alla vita non viene riconosciuto a queste specie demonizzata. I cinghiali non fanno altro che i cinghiali come tutti gli animali compreso l’uomo secondo la propria natura cercando di sopravvivere. Secondo le statistiche le persone sono in maggior parte contrarie alla caccia e agli abbattimenti, si parla di emergenza di incidenti stradali ma l’ultimo caso ufficiale risale al 2023 e indica solo un caso in questo territorio”.
Durante le operazioni di cattura e abbattimento gli animali terrorizzati cercano salvezza lanciandosi in mare, “si spara di notte in prossimità delle abitazioni, con grande pericolo dell’incolumità delle persone” spiegano gli attivisti.
Tra le soluzioni proposte per evitare la mattanza dei cinghiali sono “dissuasori di attraversamento, recinzioni elettrificate, corretta gestione dei rifiuti” vari strumenti, quindi, alternativi all’abbattimento.