Rendere un ospedale con i suoi pazienti, totalmente diverso, sebbene per necessità occorre restare lì, ricoverati tra i reparti, ma cercare di alleviare in qualche maniera la sofferenza ed anche il disagio comprensibile, soprattutto a Natale. Dal 10 al 21 Dicembre, al Businco Oncologico di Via Jenner a Cagliari, ci sarà un’atmosfera nuova e diversa, di gioia, musica, allegria e bellezza dei canti e non solo.
Il ricco calendario delle iniziative presentate al Presidio Ospedaliero, dal dottor Daniele Farci, oncologo del Businco e consigliere nazionale Aiom (Associazione Italiana Oncologia Medica) e dal dottor Carlo Cabula, chirurgo del Businco e socio della Onlus, ne è la palese conferma: la condivisione può diventare la medicina che scioglie i nodi della paura, dell’incertezza, dell’isolamento apatico. Con questo spirito medici, infermieri e pazienti dell’Ospedale Businco di Cagliari hanno costituito l’associazione Onlus “Oggi vinco io” con lo scopo di offrire sostegno ai malati oncologici. Dopo le partite del cuore che hanno coinvolto la squadra delle vecchie glorie rossoblù, la prossima iniziativa è “Natale al Businco”. Vari artisti sardi si esibiranno gratuitamente all’Ospedale Oncologico di Cagliari per portare un messaggio di solidarietà e affetto ai numerosi pazienti costretti alla degenza durante il periodo natalizio. Nel corso delle manifestazioni è prevista anche la visita dei giocatori del Cagliari.
Non è per niente facile per i nostri malati portarsi dentro quel “male incurabile” che nessuno vuole chiamare col suo vero nome. Non lo è neanche quando gli oncologi ti dicono che ti puoi rilassare, perchè hai concluso il ciclo di cura e la malattia è pressocché debellata. Ormai lo tsunami ti è scoppiato dentro ed ha investito la tua vita, il tuo lavoro, i tuoi affetti, i tuoi sogni, le tue speranze. La paura che il “il male” ritorni è sempre lì con te, anche quando sembra che non ci sia più, ed ecco che riaffiora, si assopisce e poi riparte, come l’onda che batte e ribatte la battigia. Devi rimettere a posto allora tutti i pezzi del puzzle, con pazienza, e lo puoi fare solo tu. Ma se qualcuno ti sostiene, fa il tifo per te, ti toglie il peso della solitudine e ti fa sentire il calore della sua amicizia, il percorso diventa più leggero in ogni fase della malattia. (Alessandro Congia Castedduonline.it)













