Ancora repliche e polemiche riguardo le recenti esternazioni di Bartolazzi, anche medici e cittadini contro l’ex sottosegretario di Stato al Ministero della Salute durante il primo governo Conte e voluto dalla governatrice Todde alla guida dell’assessorato regionale alla Sanità. Rimosso dall’incarico senza nemmeno i ringraziamenti di facciata, ha commentato la sanità quasi come un calderone, una situazione difficile che stenta a stare al passo con i tempi. Gestione e innovazioni, insomma, arretrate, mentre il resto della nazione corre, l’isola rimane indietro e i sardi? Chi può, si fa curare fuori dai confini regionali.
Dopo la riflessione del sindaco di Sardara Giorgio Zucca, https://www.castedduonline.it/sanita-in-attesa-di-confronto-tra-le-realta-territoriali-il-sindaco-di-sardara-zucca-le-nostre-comunita-non-chiedono-privilegi-ma-ascolto/?fbclid=IwdGRjcAOnMThjbGNrA6cxMmV4dG4DYWVtAjExAHNydGMGYXBwX2lkDDM1MDY4NTUzMTcyOAABHs—qAKioljp7C0MmIQvl8HmsVG0AiJCNum6ogvl5ySxZg156CELQeRKLS9_aem_jSPscUfyXdnjPp-7J5M-Jw&brid=1PTi-r_wC6Rzrj2XjqGKnA che ha messo in evidenza come in questi mesi non ci sia stato un confronto tra i vertici delle istituzioni regionali e le realtà del Medio Campidano, “il mancato dialogo istituzionale non è un semplice disguido, è un segnale preoccupante di distanza tra chi governa la sanità regionale e le comunità che ne subiscono gli effetti”, interviene Luigi Cadeddu, medico stimato e sempre in prima linea che spiega: “Leggo le esternazioni dell’ex Assessore, gli attacchi e le accuse alla Sanità sarda, alla nostra sanità. Era osteggiato dalla sua maggioranza, era l’unico medico in Assessorato, era, era, era. Allora mi viene in mente Mario Nieddu, sin dal terzo giorno del suo mandato osteggiato e ostaggio della Lega. Attaccato dal CDx in Commissione Sanità e trascurato dal Governatore. Eppure da signore quale è non una lamentela, ma azioni concrete, incontrò i medici del 118, gli infermieri e gli autisti, organizzò un incontro con le Direzioni generali, quelle sanitarie e chiunque volesse poteva interagire con lui”.
“Ascoltava in silenzio, con competenza faceva domande, insomma una anamnesi accurata del paziente Sistema Sanitario Regionale. Quando venne il periodo COVID chiese aiuto ma si pose in prima persona come responsabile delle sue azioni e di quelle degli altri. Da regione ROSSA a dicembre diventammo l’unica regione BIANCA a marzo eppure non si appose medaglie ma ringraziò tutti. Promosse un Comitato Scientifico per le terapie Covid e la campagna vaccinale. Riorganizzò con incontri tra i responsabili dei PS, delle rianimazioni e delle Direzioni Sanitarie la rete della sanità e ascoltò le USCA, le prorogò e cercò di potenziare le Guardie Mediche Turistiche. Organizzo’ la gestione sanitaria dei profughi Ucraini, ottenne che i Leghisti continentali lo presero in antipatia, soprattutto quelli che spadroneggiavano in Sardegna. E così superata la crisi COVID e quella UCRAINA venne sostituito. Non si lamentò non fece nessun piagnisteo, ritornò al suo lavoro. Accollandosi colpe non sue e non i meriti di aver transitato la Sardegna da Zona Rossa a Zona Bianca, d’aver voluto potenziare la medicina del Territorio, promosso la telemedicina e potenziato le buone pratiche. Il suo successore fece poco per la Sardegna, forse nulla. L’ex assessore Bertolazzi avrebbe dovuto prendere esempio da un signore come Mario Nieddu perché luminari si può diventare ma Signori si nasce”.













