«Lo denunciamo da tempo che oramai nella nostra città chiunque si sente autorizzato a fare quello che gli pare, in barba alle leggi, alle norme sanitarie e alle regole del buon vivere ma dopo piazza Matteotti e le vie della Marina e Stampace diventati dormitori a cielo aperto per gli immigrati, anche il campeggio nel parcheggio dell’ospedale».
Il consigliere regionale di FDI, Paolo Truzzu, ha con se alcune immagini che mostra senza mezzi termini e che ritraggono la situazione (una tra le più assurde in città) che si è verificata qualche tempo fa al Brotzu, dinnanzi all’ingresso del presidio ospedaliero: all’interno delle aree del nosocomio, una tendopoli con tanto di roulotte, brande, panni spesi, tavolate imbastite da nomadi di nazionalità rom che evidentemente avevano scelto i parcheggi dell’Ospedale quale nuovo sito dove vivere. Di fatto, i bene informati dell’azienda ospedaliera, (in maniera ufficiosa), hanno confermato la presenza delle famiglie rom proprio al “solo scopo di essere vicini ad un loro connazionale, ricoverato per una decina di giorni in un reparto dell’edificio di via Peretti”.
IL DEGRADO. E’ presto detto, la permanenza delle famiglie rom ha destato non poche perplessità tra i dipendenti del Brotzu, pazienti e visitatori. Da lì la denuncia dell’esponente di FDI, Truzzu e del consigliere comunale, Alessio Mereu, per porre fine all’insolita vicenda. Occorrerebbe maggiore vigilanza e tempismo, proprio perché i due ingressi del presidio ospedaliero non sono comunque controllati a dovere. Un porto di mare, auto che transitano a tutte le ore (per evitare rotonde o semafori), qualche clochard che fruga tra i rifiuti e tossici (qualcuno) che gironzola tra le auto in sosta. E che dire delle due “pensiline-gabbiotti” ormai lasciati abbandonati nei due rispettivi ingressi? Un’icona del passato certo, ma totalmente inutili dato che il personale adibito al “controllo accessi” è stato eliminato, forse perché considerato inutile, ma che quell’area attorno al polo medico per eccellenza sia una sorta di zona franca è decisamente affermato da tanti, personale medico compreso.