Un’altra tragedia legata al botulino scuote Monserrato. Dopo la fiesta latina, oggi è deceduta Valeria Sollai, 62 anni: è la seconda vittima del focolaio che ha acceso i riflettori sulla sicurezza alimentare nelle sagre. A tracciare un quadro sulla situazione è Giuliano Frau, presidente sardo dell’Adoc: “Le sagre si sono moltiplicate in modo impressionante e, troppo spesso, con superficialità. Non si tratta di demonizzarle, ma di ricordare che esistono regole precise: dal 1997 il sistema HACCP stabilisce sette punti cardine che vanno rispettati. Quando questi standard saltano, si mette a rischio la salute e si danneggia anche la reputazione delle sagre storiche che lavorano correttamente”.
Frau richiama poi le responsabilità e i limiti dei controlli: “L’HACCP individua nel preparatore il primo responsabile. E qui parliamo della vita delle persone. Con la proliferazione degli eventi, Nas, Asl e autorità faticano a coprire tutto: il personale non basta a presidiare ogni iniziativa. Serve attenzione da parte di tutti, anche di chi consuma. Il consumatore deve essere informato e pretendere trasparenza: il “libro degli ingredienti” è un obbligo di legge, così come l’applicazione dell’HACCP. Chiediamo sempre se le preparazioni rispettano le norme, oggi abbiamo anche internet, usiamolo quando abbiamo dubbi. E, se in una sagra non vediamo organi di controllo, prendiamolo come un campanello d’allarme”. I prodotti più a rischio: “Attenzione a conserve e sott’oli, l’etichetta deve esserci sempre. Anche un tappo rigonfio è un segnale da non ignorare. Il batterio non si sviluppa in ambienti acidi: per questo le preparazioni in olio sono solitamente le più delicate. Particolare attenzione anche i cibi esotici, hanno un potenziale di rischio altissimo se non trattati correttamente”. La conclusione, inevitabilmente, è un richiamo alla prudenza. Le sagre restano momenti sociali importanti, ma i consumatori devono essere sempre più consapevoli: chiedere informazioni, verificare la provenienza e non rinunciare al diritto di conoscere ciò che finisce nei piatti. Solo così cautela e informazione possono diventare la miglior difesa.













