La povertà sfianca tutti, anche le associazioni di volontariato che si trovano subissate da troppe richieste di aiuto. Succede anche a Cagliari, dove la fondazione Domus de Luna, a Pirri, si trova a dover smistare migliaia di richieste e quella principale, “una bombola del gas per cucinare”, rischia di mandare ko i volontari: “Le più piccole, quella da dieci litri, costa anche quattordici euro”, dice Ugo Bressanello. E, infatti, ha lanciato una raccolta fondi dedicata. “Ci rivolgiamo a fornitori che operano in rioni come Sant’Elia e Santa Teresa, i prezzi sono aumentati e spesso si tratta di aiutare famiglie con parecchi bambini. È chiaro che una bombola finisce molto presto”. E il cibo resta ai vertici delle richieste di chi fa la fila, anche per ore, per portare a casa qualche busta piena di scatolette e pacchi di pasta. Ma il piatto, come si dice, piange davvero per tutti: “Le donazioni sono calate rispetto al 2020 e 2021, l’abbraccio che c’era stato, all’insegna della solidarietà, non c’è più quella spinta”. E, se la situazione non dovesse migliorare, qualcuno potrebbe restare a pancia vuota.
“È fondamentale che la Regione ci aiuti, come il Comune di Quartu e quello di Cagliari”. Ed è qui che Bressanello si lamenta, ufficialmente, della mancanza di sostegni economici proprio da parte dell’amministrazione comunale del capoluogo sardo: “Il 55 per cento di chi aiutiamo vive in città, c’è anche gente che arriva dall’hinterland e dalla stessa Quartu. Abbiamo chiesto le risorse, Quartu ce le ha date, la Regione solo promesse e il Comune di Cagliari invece non ci ha dato nulla. Mi auguro che riescano a cambiare le dinamiche, le politiche e gli strumenti per questo settore. Capisco che l’emergenza ha portato tutti ad essere scoperti, però i nostri conti sono pubblici e ci serve una mano. Ogni anno spendiamo, solo per i beni primari, tra i trecentomila e i quattrocentomila euro”.











