Benzinai in rivolta anche a Cagliari, tre giorni di sciopero: “Stiamo diventando i nuovi poveri”

Pompe di benzina all’asciutto dal 20 al ventidue maggio anche in città, esplode la protesta dei benzinai: “Tre centesimi di guadagno per ogni litro non ci bastano, guadagniamo tra i settecento e i 1200 euro al mese ma non ci bastano per finire il mese. I cagliaritani si lamentano dei prezzi che salgono, ma sono disinformati”


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Settantadue ore di sciopero per chiedere che il guadagno finale su ogni litro di benzina venduta sia di almeno dieci centesimi. Attualmente, sono sette in meno. E, con tre cent messi in tasca, i conti non tornerebbero più e starebbe avanzando la crisi anche tra i benzinai. Il Gruppo spontaneo dei gestori ha proclamato i tre giorni di stop – dal 20 al ventidue maggio prossimi – e anche Cagliari si prepara a dover fare i conti con numerosi disagi per il rifornimento alle stazioni di servizio. Non solo: mercoledì prossimo il “comitato” sta predisponendo gli ultimi dettagli per organizzare una maxi manifestazione di protesta sotto la Regione. Nel capoluogo sardo, dal centro alla periferia, lo sciopero dovrebbe essere a macchia di leopardo: sono decine i benzinai pronti a incrociare le braccia, ma non tutti. Anche se potrebbero arrivare adesioni anche a poche ore dall’inizio dello sciopero.

Giorgio Verderame, 67 anni, è lo storico benzinaio di via della Pineta: “Prendo tre centesimi lordi al litro, quindi due netti, non mi bastano a coprire le spese della gestione. Con i sindacati abbiamo combattuto tanto ma le aziende petrolifere non ci hanno ascoltato, il margine minimo dev’essere portato a dieci centesimi. Guadagno settecento euro al mese, sono quasi povero e l’Agenzia delle entrate non mi crede. Non riesco nemmeno a coprire le spese del personale, ho un addetto alle pompe che con quello che gli riconosce la società petrolifera ci copro a malapena le spese, sono alla fame”. Un altro benzinaio è Massimiliano Argiolas, 50enne di Quartu Sant’Elena: da febbraio gestisce la pompa di benzina di piazza Repubblica: “Sciopero perchè ho margini di guadagno ridotti, tre centesimi non bastano, mi serve rientrare nelle tantissime spese bancarie. Al momento, avendo aperto da poco, guadagno meno di mille euro al mese. Il prezzo della benzina è più alto ma lo decidono le compagnie, non io. I cagliaritani devono capire che non siamo noi a fare i prezzi, ma solo semplici ‘operai’ che vendono la benzina”.


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