Barumini, boom di visitatori nei primi 9 mesi dell’anno

Numeri da record per Su Nuraxi, Polo museale Casa Zapata e Centro culturale Giovanni Lilliu


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Barumini con le sue bellezze storiche e archeologiche si conferma destinazione leader in Sardegna per il turismo culturale e nel 2019 registra numeri da record. Nei primi nove mesi dell’anno è boom di visitatori con 138.800 ingressi nei tre più importanti siti dell’area archeologica Su Nuraxi, del Polo museale Casa Zapata e del Centro culturale ‘Giovanni Lilliu’. Con un aumento del 10 percento rispetto allo stesso periodo del 2018, inoltre, il 2019 si presenta come l’anno più visitato in assoluto.

I SITI. A confermarsi meta più ambita è il sito di Su Nuraxi con oltre 86 mila ingressi registrati nel periodo gennaio-settembre, in aumento di oltre 7 mila visitatori rispetto all’anno precedente. Seguendo questo trend, quindi, a fine anno si dovrebbero raggiungere i 100 mila visitatori solo al nuraghe (alla fine dell’anno scorso al sito i visitatori furono 89.500). Numeri da record anche per l’antica residenza dei baroni Zapata con il Polo museale che passa da 32 mila a oltre 36 mila visitatori. In attesa dell’Expo del turismo in Sardegna, nella sua edizione 2019, anche il Centro culturale Giovanni Lilliu si conferma meta molto apprezzata dai turisti attestandosi anche quest’anno sui 17 mila visitatori che giungono al Centro Lilliu per assistere ai tanti eventi culturali, convegni, mostre e manifestazioni organizzati nel corso dell’anno. 

LILLIU, SINDACO BARUMINI. “Il record di visitatori registrati fin ora conferma Barumini, con le sue bellezze storiche e archeologiche, come punto di riferimento in Sardegna per il turismo culturale – dice il sindaco e presidente della Fondazione Barumini sistema Cultura, Emanuele Lilliu – questo obiettivo raggiunto è frutto del grande lavoro della Fondazione, dell’Amministrazione comunale e di tutta la comunità di Barumini che permette ai tanti turisti che arrivano da tutto il mondo di poter godere delle bellezze del territorio grazie a un’offerta integrata di cultura, ricettività e prelibatezze enogastronimiche. Un modello costruito negli anni in collaborazione anche con gli altri Comuni della Marmilla – conclude Lilliu – che vogliamo continuare a rafforzare per uno sviluppo del territorio più capillare”. 


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