Bagnini e camerieri, l’assalto disperato in Sardegna di giovani non sardi: “Non troviamo posto nemmeno per 1300 euro”

L’altra campana, rispetto ai ristoratori, è quella dei lavoratori, mancati o in crisi. Giovani e meno giovani provenienti da sud Italia e Nordafrica. Angelo Maietta è di Caserta “Cerco vitto e alloggio e una paga tra 1200 e 1470 euro mensili, sarebbe di più di quanto danno in Campania”. Mohammed Karmi: “44 anni, 1400 non mi bastano più e ne voglio almeno 1500. Gli scorsi anni mi facevano fare il lavapiatti ma anche gettare la spazzatura e l’aiuto cuoco. Così ti perdi, è sfruttamento”


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Le opzioni sono due: o qualcuno tra ristoratori e lavoratori mente, o le strade di qualche titolare di ristorante o hotel e di giovani con brevetti e carte in regola non si sono mai incrociate. Non c’è una terza opzione nella “guerra” del lavoro giovanile in Sardegna nell’estate 2024. La fotografia attuale è quella degli altri anni. chi gestisce pizzerie, locali food o alberghi lamenta l’assenza di personale, sui social però c’è la fila di chi cerca qualunque impiego per i prossimi mesi, purché sia retribuito in modo sostanzioso. Angelo Maietta ha 21 anni ed è della provincia di Caserta, in Campania: “Le ultime due estati ho lavorato in un grosso albergo di Villasimius come assistente di piscina e coordinatore di un team formato da tre persone. Non ho ancora trovato un lavoro sicuro, quest’anno, sia perchè inizierei solo dal 25 giugno perchè prima devo terminare la sessione di esami universitaria sia perchè è difficile. Ho fatto tutte le ricerche del caso, la paga mensile varia tra poco più di 1200 e 1470 euro. Al di sotto di queste cifre sono paghe che non vanno bene La maggior parte di chi cerca gente come me offre anche vitto e alloggio. Pagarmi una stanza di tasca mia è improponibile, servono almeno 400 euro” .Al mese. E il ventunenne campano non ne vuole sentire di dover destinare parte della sua paga mensile per un alloggio. “Alla fine pagano meglio in Sardegna che nella mia Campania”.
Altro caso è quello di Mohammed Harmi: “Ho 44 anni, sono marocchino. L’anno scorso ho lavorato dall’apertura alla chiusura in una struttura turistica. Voglio però cambiare e non fare ancora il lavapiatti ma l’autista o il facchino. Lo stipendio? Non meno di 1500 euro”, sentenza il quarantaquattrenne. “Sono un bravo lavoratore, conosco il mio mestiere. Non voglio tornare a trasferirmi con i traghetti. Gli anni scorsi, e questo si sa, mi hanno fatto lavorare come lavapiatti ma, poi, ho dovuto pure buttare la spazzatura e portare i piatti nelle camere . Così ti perdi e vai in tilt con la testa, finiscono insomma con lo sfruttarti”.


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