Sabato l’incidente mortale in viale Colombo, costato la vita a Beatrice Loi, studentessa diciassettenne investita mentre si apprestava ad attraversare le strisce pedonali. Oltre alla decisione di mettere dei dissuasori, si valuta la possibile chiusura della strada nei momenti di entrata e di uscita dalle scuole. Sulla scarsa sicurezza del tratto sopracitato si esprime Silvia A. : “Quella strada è pericolosa, è buia, le strisce pedonali non si vedono. Attraversare li è rischiare la vita perchè non si vede nulla, di giorno le macchine sfrecciano a tutta velocità senza nemmeno rispettare la precedenza dei pedoni. Quella è una strada dove si dovrebbe ridurre la velocità al minimo, proprio perchè piena di attraversamenti pedonali”. Presa di coscienza arrivata in ritardo quella di tutelare la sicurezza dei cittadini: ” Si decide di farlo sempre dopo che ci scappa il morto”, “E’ possibile che ci si debba muovere dopo che muore qualcuno?”. Tante le strade poco sicure nel centro città, Gianluigi L. scrive: “Succederà di nuovo prima o poi anche in via Cadello”, “Perchè non parliamo anche di via Cadello? Ci sono le strisce senza rialzo, oggi mio figlio per poco non è stato investito”. Tragedia annunciata quella di sabato, Sara A. ricorda: ” Lo chiese il preside per ben quattro volte”. Scarsa illuminazione, distrazione dei conducenti, limiti di velocità troppo alti, queste le riflessioni più ricorrenti poste dai lettori. Gesto di grande generosità da parte della famiglia della vittima: nonostante l’immenso dolore, la decisione di donare gli organi. “Vivrai sempre nel cuore di chi hai e ti ha amato, e di chi potrà tornare nuovamente a vivere grazie a te”, e ancora si legge: “Un dolore così grande, un gesto enorme”, è attraverso questi commenti che si sottolinea l’importanza della donazione. Il ricordo della piccola Beatrice si fa vivo nei cuori di tutte le persone che le hanno voluto bene, e grazie a questo gesto sarà possibile restituire una speranza di vita a chi attualmente si trova a lottare per avere un’altra possibilità.
Carolina Mocci









