Il sindaco di Assemini Mario Puddu rep,ica duramente a Fortza Paris sul casodel prato bruciato dal falò nella piazza della chiesa di Sant’Andrea. E dice la sua in maniera esplicita: “Intervengo in prima persona per chiarire i contorni di questa vicenda che sta rasentando il grottesco. Capisco che la campagna elettorale sia ormai partita e che qualcuno, non avendo altri argomenti, utilizzi ogni occasione, anche la più banale, per ottenere 5 minuti di visibilità, (o qualche altro mentre dice di aver sottoscritto il nostro programma e votato, si dimentica che nelle ultime elezioni era candidato in un altro schieramento) però forse è meglio dire come stanno effettivamente le cose, soprattutto per coloro che vedendo una foto dai contorni apparentemente chiari, non per cattiveria o pregiudizio, hanno ipotizzato una scelta assurda.
Contrariamente a quanto si è fatto in anni passati, nei quali il falò di Sant’Antonio fu realizzato nell’area sterrata nella parte retrostante della piazza S.Andrea, per evitare probabili disagi conseguenti alla presenza di fango, l’Amministrazione ha deciso che quest’anno la manifestazione si sarebbe tenuta nella piazza, in modo da rendere più agevole la permanenza dei partecipanti, soprattutto ad anziani e portatori di handicap
(qualcuno non ci ha pensato, ma gli anni passati portatori di handicap o si districavano nel fango o, come molto probabilmente facessero, restavano a casa).
Per evitare di esporre la pavimentazione in cemento della piazza ad altissime temperature, e quindi danneggiarla pesantemente, sarebbe stato necessario disporre circa 10 mc di sabbia in uno strato protettivo alto circa 50 cm. contenuto da un perimetro di blocchi in pietra o simili.
Questo materiale e i mezzi per la movimentazione della sabbia, sarebbero costati circa 1000 €.
Alla luce di questa ipotesi di spesa, si è scelto di non spendere quei soldi e si è semplicemente pensato di utilizzare un’aiuola della piazza, da destinare anche in futuro ad accogliere a gennaio, il falò di Sant’Antonio.
Anziché provvedere subito ad individuare e delimitare l’area circolare da destinare al fuoco, si è pensato di farlo successivamente, perché tanto, in un modo o nell’altro, una superficie di circa 20 mq la si sarebbe dovuta sacrificare.
Ricordo che sono passati appena 5 giorni.
Al più presto l’aiuola verrà risistemata (magari ripiantumata perché il prato ormai era vecchio e coperto di infestanti) e lo spazio per il falò individuato in modo definitivo.
Vorrei rassicurare che l’attenzione che abbiamo per la cosa pubblica e il rispetto per il bene comune, mai ci avrebbe portato ad una scelta come quella fatta, se non ci fossero state delle ragioni precise e l’idea di scegliere quindi la strada meno dispendiosa per realizzare oggi e in futuro una manifestazione come questa.
Mai avremmo agito in questo modo, lasciando malconcia una piazza che è sotto gli occhi di tutti, sarebbe stata una scelta senza senso ed ingenua. Invece questa scelta è stata fatta nella convinzione che avesse una sua logica (un po’ di cenere nel prato non sarà tutto questo problema) e anche in considerazione del fatto che tutta la piazza e la stessa chiesetta di S.Andrea, saranno presto oggetto di restauro e miglioramento funzionale, un progetto che l’Amministrazione Comunale sta inserendo in questi giorni nel piano triennale delle opere pubbliche.
Sono tanti anni che Assemini aspetta la sistemazione della chiesetta di S.Andrea, non si capisce come mai non ci sia stata altrettanta indignazione per una vergogna come questo monumento abbandonato a se stesso.
L’aiuola del falò evidentemente per alcuni è più importante.
Son anche convinto che gli attenti e scattanti fotografi del “prato nero” non erano presenti il giorno del falò; ecco, lo dico per coloro che se lo son perso: è stato un evento seguitissimo e apprezzatissimo.
(Ps. Come potete notare nelle ultime foto, l’inconveniente nel prato ora non è causato soltanto dalla cenere o il prato annerito, ma anche da tracce di ruote: ecco, d’accordo che son disposto ad assumermi le responsabilità degli inconvenienti, qualora ce ne siano, ma non so a chi sia saltato in mente di salire con un trattorino in un punto di prato bagnato in modo da creare l’effetto che potete vedere nella foto; e non ha nemmeno tanta importanza saperlo)”.












