Assemini, lo sfogo di una barista: “Perdo meno a tenere le serrande abbassate, senza tavoli non posso lavorare” 

Marina Cardia, 34 anni, non ha riaperto la sua caffetteria in via Corsica: “Nemmeno a pochi giorni dal parto mi sono sentita così stanca e spenta. Sono quasi 400 giorni che noi baristi subiamo queste restrizioni, i clienti hanno visto gioia e lacrime sul mio volto, sono anche indietro con gli affitti” 


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Il messaggio non è sicuramente di speranza: “Si avvisa la gentile clientela che la forza fisica e morale per poter aprire con lo stesso entusiasmo è venuta a mancare. Disigius resterà chiuso Per quanto il vostro incessante aiuto non sia mai mancato, aprire facendo asporto è per noi un costo insostenibile. Francamente perdiamo meno restando a serrande chiuse. Chi mi conosce, chi ci conosce sa che non ci siamo mai fermati, mai arresi, idee e progetti sempre in testa ma nemmeno a pochi giorni dal parto mi sono sentita così stanca e spenta lavorando.  Ci piace essere sempre sinceri e trasparenti con voi che avete visto lacrime e gioia sui nostri volti. A presto”.
A scriverlo è Marina Cardia, 34 anni, titolare da quasi quattro anni della caffetteria di via Corsica: “Sin da subito dopo il primo lockdown, nel 2020, ho riaperto l’attività e ho provato a reinventarmi. Alcune mie iniziative sono andate talmente bene che, a giugno, a mie spese ho anche rinnovato il piazzale esterno al mio locale”.
“Oggi ho avuto un rifiuto totale, devo donare momenti di spensieratezza ai miei clienti. Prendere un caffè così, d’asporto, non ha senso. Ha più senso andare a prenderlo ad una macchinetta. Senza i tavoli non posso lavorare”, prosegue la Cardia, “So che c’è tantissima gente in difficoltà, ho deciso di prendermi una pausa mentale da tutto. Ringrazio il titolare che, nonostante il ritardo nel pagamento degli affitti, ha deciso di attendere che arrivino, chissà quando, tempi migliori”.