L’alleanza tra Psd’Az e centrodestra è al governo in Regione e a Cagliari, ma fa flop ad Assemini. Dove i sardisti locali, abbandonati al loro destino, per uscire dall’isolamento e sperare in un posto al sole bussano alla porta dei nemici storici: quello della coppia Pd-Cinque Stelle e quello dell’ex sindaco pentastellato Mario Puddu. Proprio sulle elezioni asseminesi sono concentrate le attenzioni della politica sarda: un anticipo dei grandi appuntamenti politici del 2024, quando in Sardegna si apriranno le urne per il nuovo consiglio regionale e le assemblee delle due più importanti città.
Nel mirino soprattutto il centrodestra spaccato in 3 e l’emarginazione politica dei Quattro Mori. Uno scenario che potrebbe replicarsi anche alle regionali o alle comunali cagliaritane. L’esperienza del partito Sardo d’Azione come leader della coalizione che oggi governa la Sardegna e il suo capoluogo è stata archiviata (fatali i ko di Selargius e Quartu). Così Fdi, Lega e Fi hanno deciso di puntare su Niside Muscas, indicata da Fratelli d’Italia, che dopo il successo di Giorgia Meloni alle ultime politiche è ritenuta la nuova forza trainante della coalizione. Un segnale politico forte e chiaro anche in vista delle prossime regionali, con la riconferma di Christian Solinas messa pesantemente in discussione dagli alleati.
Ma c’è un altro elemento politico chiave in vista dei prossimi appuntamenti elettorali sardi. Il ruolo dei centristi. Perché Riformatori, Udc, Sardegna 2020 e Fortza Paris si sono staccati dal centrodestra (una carta che potrebbe anche essere rigiocata nel 2024) e punteranno su Mario Puddu. L’ex sindaco asseminese uscito indenne dal processo per abuso d’ufficio che l’ha azzoppato politicamente qualche anno fa è oggi in cerca di una rivincita personale (soprattutto nei confronti del Movimento 5 Stelle, il suo ex partito, del quale è stato uno dei massimi esponenti, in Sardegna, fino a qualche anno fa) col sostegno di forze tradizionalmente legate alla destra in Sardegna. La scelta dei centristi di puntare su Puddu mira a colpire direttamente il Movimento 5 Stelle asseminese che ha governato la città nelle ultime due consiliature.
Il Psd’Az ha deciso di puntare sul consigliere uscente Gigi Garau, vicinissimo al Governatore. Ma sta collezionando porte sbattute in faccia. Dopo il mancato sostegno del centrodestra, il consigliere sardista, a caccia di un ruolo strategico nel quadro politico locale, sta strizzando l’occhio ai vecchi nemici giurati Pd e M5S (ai ferri corti soprattutto con questi ultimi), contando sulla candidatura del Pd caduta su Diego Corrias e non sull’ex assessore all’Urbanistica Gianluca Mandas, deciso avversario dell’esponente asseminese dei 4 Mori. Ma ha trovato un altro muro anche qui, un po’ perché i democratici valutano troppo alto il rischio di pagare in termini di consenso l’accordo con un fedelissimo di Solinas a un anno dalle regionali e un po’ perché gli strascichi dell’ultima consiliatura hanno lasciato ferite che ancora sanguinano ad Assemini. Il Psd’Az tenta così l’abbraccio coi centristi e Puddu (altro storico avversario di Garau), ma anche qui la strada sembra tutta in salita, le resistenze sono molto forti e potrebbe arrivare l’ennesimo no.
A sinistra sembra fatta per l’appoggio dei circoli a Diego Corrias. L’obiettivo è quello di mantenere salda la compattezza dei dem in vista delle regionali del 2024. Ma i problemi interni non sono stati risolti, i mal di pancia restano e le insidie sono ancora dietro l’angolo.











