di Roby Collu
Per sgombrare il campo da eventuali dubbi o interpretazioni errate sulla raccolta differenziata, il comune di Assemini con l’ordinanza sindacale n° 56/2014 vieta l’uso dei sacchetti opachi per il conferimento del rifiuto secco residuo, nella raccolta differenziata. Secondo quanto prescritto nell’ordinanza emessa dal sindaco di Assemini Mario Puddu, il provvedimento è in vigore e va rispettato. Legambiente Assemini chiarisce ogni dubbio con un comunicato stampa diffuso il 14 luglio. «Da nostre verifiche – si legge nel documento- non risulta che il Garante della Privacy, interpellato nel merito dall’associazione Altroconsumo, abbia espresso la sua disapprovazione sul provvedimento adottato, come per altro è facile rilevare anche semplicemente leggendo la nota che la stessa autorità ha trasmesso al comune e che è scaricabile dalla rete. Chiunque può capire che nella risposta, in assenza di informazioni precise, si invita semplicemente l’Amministrazione comunale, al rispetto delle prescrizioni del pronunciamento del luglio 2005». Del resto non poteva che essere così, almeno per due ragioni: la prima è che il pronunciamento del Garante è stato chiesto prima che l’ordinanza del Sindaco fosse emanata, particolare non irrilevante se si chiede un parere sui contenuti di un atto adottato. La seconda ragione è che, in ogni caso, non solo Assemini ma anche le amministrazioni comunali di mezza Italia, hanno applicato provvedimenti normativi simili a quello in argomento. Quindi, posto che tutti questi comuni, difficilmente, possono aver sbagliato, è evidente che il servizio di raccolta “porta a porta” può essere implementato nel rispetto del diritto alla privacy dell’utenza. «Nonostante ciò – continua Legambiente Assemini – sulla stampa locale e su pagine internet riconducibili ad Altroconsumo appaiono dichiarazioni e titoli come questo: “Il Garante dà ragione ad Altroconsumo-monito al Comune sull’uso dei sacchetti”. I cittadini sappiano che l’ordinanza non è stata revocata. La Legambiente di Assemini, già nel 2011 aveva espresso apprezzamento per l’adozione di un’ordinanza del tutto analoga, che però, per le stesse ragioni che oggi come allora, appaiono del tutto infondate e pretestuose, venne frettolosamente revocata. Oggi come allora esprimiamo la nostra soddisfazione ed invitiamo l’Amministrazione a proseguire in questa direzione, perchè la raccolta differenziata in città deve crescere e chi non intende fare la sua parte, o peggio, si rende responsabile di comportamenti scorretti o reati ambientali, venga individuato e pesantemente sanzionato. Nel contempo invitiamo tutti a fare la propria parte, compresi quanti rappresentano organizzazioni o associazioni che difendono gli interessi dei cittadini, ai quali è richiesto un atteggiamento sempre responsabile, soprattutto un’attenta verifica delle conseguenze che possono derivare dalla diffusione di informazione non corrette». ROBY COLLU












