Assemini, Carboni: “Centro storico deprimente e da valorizzare”

Secondo Carboni “per far crescere Assemini e la Sardegna servono meno slogan e più fatti concreti”


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Di Massimo Carboni

Comitato Civico “ViviAssemini”

 

 

I comuni hanno il compito di agire per definire un modello di crescita e sviluppo nonché per rispondere ai bisogni espressi e latenti, creando sempre nuove opportunità di rilancio socioeconomico a tutela delle libertà. Nel frattempo, ad Assemini, anche il Centro Storico muore, minando definitivamente la fondamentale propensione socioculturale e produttiva dell’identità. Per far crescere Assemini e la Sardegna servono meno slogan e più fatti concreti.

 

Vivibilità, sicurezza, innovazione, decoro, identità e lavoro continuano ad essere bisogni sostanziali che occorre soddisfare concretamente attraverso una visione integrata e strategica. Il Centro Storico asseminese è stato interessato – in passato – da parziali interventi di recupero e conservazione. In alcuni casi qualificanti, in altri obiettivamente meno. Sempre in passato, hanno assunto rilevanza anche gli sforzi dei residenti, oramai unici interpreti di un’area che necessita di uscire dall’anonimato e dalle precarie condizioni infrastrutturali. Riteniamo che chi è stato investito della fiducia politica e amministrativa debba superare la confusione tra mezzo e fine, nonché trovare nella coerenza e nella condivisione la strada per creare benessere. Il Centro Storico deve assolvere alla funzione di identificazione sociale, di luogo della memoria, ma anche di riequilibrio ambientale e di qualità della vita. Deve essere luogo di accoglienza e conoscenza. Questo, non solo per i residenti, ma anche per costruire elementi attrattivi in grado di incentivare nuove opportunità di sviluppo sociale, economico e culturale. Spetta al Comune il ruolo di propulsore di un’azione progettuale anche in grado di superare la tendenza all’ampliamento del tessuto urbano per incentivare la trasformazione e la qualificazione di quello esistente. Per costruire la bella città che tutti auspichiamo, così come per far crescere la nostra Sardegna, bisogna valorizzare le risorse a portata di mano, valutando le vocazioni e puntando in alto, stabilendone prima la natura poi i confini.  

È tempo di avviare una matura convergenza tra le forze politiche e sociali, perché c’è bisogno di un “patto collettivo” che renda la Città patrimonio di tutti. Perché occorre assicurare un futuro dignitoso ad Assemini e ai suoi cittadini, partendo dal presupposto che ciascuno deve imparare a superare i propri limiti. Perché se non si lavora uniti e con coerenza per creare crescita e sviluppo, Assemini è destinata ad estinguersi. 

 

 

 

 

 

 

 

 

   


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