di Valeria Putzolu
È stato liberato sui monti dei Sette Fratelli l’esemplare di latrodectus tredecimguttatus, meglio conosciuto in Sardegna come “S’Argia”, il ragno velenoso catturato qualche giorno fa da un escursionista nel territorio di Sinnai e risposto dentro un vasetto di vetro. È tornato, quindi, nel suo habitat naturale dopo essere stato ben osservato e scrutato in totale sicurezza attraverso il cristallo ben sigillato, senza alcun rischio che potesse scappare e nuocere, eventualmente, a qualche malcapitato.
Per fortuna non sono molto comuni gli incontri con questa specie estremamente pericolosa per l’uomo, soprattutto per anziani e bambini, che un solo morso potrebbe causare febbre altissima, nausea, vomiti e, talvolta, anche la morte
. Gli avvistamenti generalmente sono in aperta campagna o in montagna, ma anche lungo le coste e in prossimità dei centri abitati sono stati segnalati vari esemplari, più volte, in questi ultimi anni. Un ragno piccolo di dimensioni, massimo 15 millimetri, inconfondibile per le sue tredici macchie rosse sul dorso.











