Un aspetto che non avevamo valutato è l’approccio con l’app (application) da parte di persone non alfabetizzate sui procedimenti web, internet oltre a quelli intra scapolari dovuti al peso dell’aliga. Un fatto vero, reale, condito da ringraziamento; manca l’olio, scendo per acquistarlo ed inaspettatamente una signora sull’ottantina mi ferma, prima in sardo poi in italiano con tono mite: “Scusi buonasera, non intrara sa crai – non entra la chiave”. Io, di rimando senza neppure pensarci: “Non sarà quella giusta, provi a chiedere agli altri condomini o salga in casa”. Orgoglioso della fiducia concessa, in una strada buia – sotto un palazzo di otto piani – dove non passava nessuno, mi compiaccio del mio aspetto rassicurante ed aspetto. La signora molto dolce e gentile mi dice: “Non è la chiave sbagliata, è la chiave che mi è stata data”, “Può lasciarmela, ci provo io”, “Certo, tenga”. Provo e riprovo: “Tenisi gana di application, sa crai non intrada e boh”, “s’aliga” torna a casa e la signora rifarà il percorso: mastellone dell’umido, casa, mastellino medio. Prima di chiudere la porta si rivolge di nuovo a me: “Mah! Grazie scusi il disturbo, domani vado a fare un giro al Poetto e penso che fare, mi dica lei se dobbiamo avere questi problemi”.
E sì, ha ragione magari mentre veniva effettuati lavori in strade e piazze si potevano installare le Isole ecologiche più semplici da utilizzare, per ora accontentiamoci ci vorrà tempo. Il giorno dopo ho saputo che mentre la signora pensava lì, proprio lì “passava un carretto e quel uomo gridava Aligaaaaaa!!!. I soldi finiti e pensavo a mia madre ed ai suoi vestiti…. Che anno è? Che giorno è? Che tempo è? Umido, molto umido”.











