Scene da incubo nelle campagne di Paulilatino: decine di bovini, adulti e vitelli sani, abbattuti per contrastare la dermatite nodulare. Le immagini della mattanza, finite in rete, hanno acceso la rabbia e la disperazione del mondo agricolo e non solo. I social si infiammano e i commenti si susseguono senza sosta: “Pazzesco, stanno uccidendo esseri sani”, scrive qualcuno. Un altro aggiunge: “Distruzione programmata del patrimonio bovino sardo. Capisco l’abbattimento del capo positivo, ma tutta la mandria non positiva non vedo l’utilità”. Il malessere si traduce anche in accuse pesanti: “Portare alla disperazione i pastori con lo scopo di fare largo alle multinazionali che offriranno due spiccioli per comprare la terra”. E ancora: “Anni e anni di selezione per avere bestie adatte al territorio distrutti in un’ora. Quanti allevatori vorranno ricominciare dopo queste mattanze? A che prezzo formeranno altre mandrie? Sicuramente, nonostante gli incentivi, molti rinunceranno e a noi imporranno il consumo di carni importate, che niente hanno a che fare con genuinità e sapore. Povera Sardegna”. Le denunce non si fermano: “Come si può permettere di abbattere animali sani?”. E c’è chi sottolinea l’assurdità: “Ci riempiono i supermercati di carni e prodotti processati all’estero, senza norme né controlli”. Il grido di dolore è unanime: “Che vergogna, a cosa sono serviti i vaccini per contrastare la malattia? State distruggendo il lavoro di tantissimi allevatori sardi e li state mandando sul lastrico”.











