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Laurea in Informatica in due anni e mezzo, centodieci e lode, mille euro di premio dall’Università e un “ciao ciao” a Cagliari già messo in agenda. Andrea Corda, 22enne di Iglesias, ha già provato a far valere le sue competenze nell’Isola, ma le gratificazioni sono arrivate in terra spagnola: “Sono stato a Barcellona sei mesi per l’Erasmus, poi sono ritornato e ho fatto un tirocinio in un’azienda come sviluppatore. Mi hanno addirittura fatto un contratto a tempo indeterminato, poi ho deciso di mollare tutto e sviluppare il mio business”. Quale? “Una startup di logistica”, spiega, deciso, Corda. E, dovendo scegliere tra Cagliari e Barcellona, nessun dubbio: “Barcellona ti offre sbocchi, stanno cercando tantissimi sviluppatori. La facoltà di Cagliari offre la possibilità di formarti per trovare lavoro, però fuori”. Già: insomma, uno dei classici casi di cervelli in fuga, quello del 22enne sulcitano.
“A Cagliari manca ancora un ecosistema del lavoro, non c’è una struttura economica forte come a Barcellona o Londra. Quando ho lasciato il tempo indeterminato nella società spagnola, sapevo che entro una settimana potevo trovare un altro impiego senza rischi”. A Cagliari, invece, “offrono solo tirocini gratis o sottopagati. Per esempio, otto ore al giorno senza la possibilità di poter avere le ore libere per dare gli esami”, guadagno mensile di “cinquecento euro. In Spagna si parte dai ventimila euro l’anno, arrivando anche a sessantamila”.