“Ambulanze vecchie, divise logore, un vecchio carrozzone chiamato Areus: mandiamolo in pensione”

La lettera aperta di Paolo Cugliara, segretario Fials: “Ecco tutti i soldi spesi inutilmente da questo carrozzone della sanità, con i nomi dei protagonisti. Chiediamo a Solinas l’immediata revoca dell’Areus”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

di Paolo Cugliara, segretario Fials

Venti anni di Sistema di Emergenza Urgenza :

Nel 1998 l’Assessore Paolo Fadda varava il progetto Sistema di Emergenza Urgenza, provvisoriamente assegnando medici che avrebbero dovuto gestire le Centrali Operative 118 ed avviare la formazione dei MET, medici di Emergenza Territoriale, medici che sulla carta si sarebbero trasformati in una nuova figura che avrebbe sostituito i provvisori medici di centrale .

Nel 2000 l’Assessore Giorgio Oppi vara definitivamente il sistema con l’apertura delle postazioni medicalizzate e il completamento delle convenzioni con associazioni di volontariato, oltre all’accordo con i VVFF per l’elisoccorso.

A distanza di un ventennio i medici restano ancora in convenzione, figura ibrida e mai regolamentata, la provvisorietà dei medici di Centrale si estende ai direttori, tutti eletti con la formula Facente Funzioni ed a parte del personale amministrativo apicale, coordinatori in primis.

Il sistema compie 20 anni e forse mai si sarebbero aspettati i padri di questo sistema che esso venisse così snaturato da altri e reso un carrozzone politico\amministrativo costoso e mal funzionante chiamato pomposamente AREUS .

Un carrozzone che ha avuto un parto lungo e travagliato, l’assessore Arru e il presidente del Consiglio Ganau primi nel gestire tale espulsione, oltre nove mesi per decidere dove e chi avrebbe diretto l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza Sardegna, si era fatto il nome del delfino di Ganau, dott. Piero Delogu, ma non troppo gradito all’assessore e soprattutto a buona parte del personale, compare un nuovo nome, il dott. Lenzotti figura sardo-modenese di modi più morbidi e democratici.

Il dott. Delogu ottiene un anno di gestione totale delle Centrali operative e poi la carica di Direttore Sanitario dell’AREUS.

Il sistema si appoggia amministrativamente all’ATS, ha sede a Nuoro e praticamente non amministra quasi niente se i lauti stipendi della dirigenza e di pochi amministrativi, oltre le esorbitanti bollette del nuovo nato l’ELISOCCORSO, tre basi due nel nord Sardegna ed una a Cagliari, prima gravissima incongruenza ovvero una base nell’area più popolata della Sardegna e due in quella meno, base h24 ad Olbia, la logica avrebbe voluto Oristano, ma gli interessi del Mater Olbia no.

Milioni di euro vengono investiti, a scapito del Sistema territoriale, nell’elisoccorso che diventa il veicolo elettorale dell’assessore Arru ed il giocattolo del dott. Delogu il quale controlla la formazione del personale, gli elenchi delle assunzioni e la gestione degli eventi.

Gli elicotteri decollano da Alghero ed Elmas, accompagnati da foto e articoli come dei VIP, molto spesso preceduti sempre dall’arrivo di MSA che gestiscono il paziente per poi affidarlo ai colleghi volanti, volanti appunto perché attinti da personale ATS o del Sistema Territoriale 118 ben pagati e ben vestiti, a differenza dei colleghi su ruote, con ambulanze vetuste e cadenti, le uniche fiammanti sono quelle che si incendiano davanti agli ospedali.

La nuova amministrazione regionale inizia a puntare i riflettori su questa azienda che scricchiola e vive all’ombra di quella più grande ATS, che sulla carta dovrebbe rendersi autonoma dopo il varo del Piano Sanitario Regionale pensato da Arru e per fortuna mai attuato.

Vengono attivati i finanziamenti, previsti dal 2016  e mai attuati, per la formazione del personale e qui chi aveva prima gestito elisoccorso, Centrali Operative e Direzione Sanitaria AREUS prende il sopravvento e detta regole e canini di chi farà la formazione e come, vengono spesi parecchi soldi per chiamare personale docente dalla Toscana o premiare chi si era iscritto all’associazione di cui il dott. Delogu faceva parte, il SIS.

Oltre 1 milione di euro per formare 60 medici che dovevano coprire i vuoti ormai cronici dei medici MET.

Arriverà l’emergenza COVID a mettere in luce le incompetenze, le modalità gestionali parecchio antidemocratiche e l’inutilità di questo carrozzone.

Il vertice brilla per la sua assenza, il personale non conosce i protocolli COVID, i vecchi corsi di “biocontenimento” effettuati sempre da istruttori amici non producono alcun effetto, anzi i primi a contaminarsi sono proprio i docenti.

Il materiale scarseggia o in alcune postazioni è assente, il personale dell’elisoccorso che arriva da Milano, area rossa, con febbre non viene messo in quarantena anzi viene fatto operare e così base di Olbia chiusa e ospedali di Nuoro, Sassari ed Olbia inquinati.

La formazione dei MET interrotta e i voli dell’elisoccorso sempre più rari.

Resta il sistema territoriale, quello su ruote, resta ma allo sbando perché la dirigenza delle centrali, sempre provvisoria o facente funzioni, è AREUS ma il personale è ATS e così anche dal punto di vista amministrativo, gestionale ed economico inizia lo scaricabarile che sostiene una guerra interna tra amministrazione AREUS e di Centrale ancora affezionata al Centro sinistra e ATS già orientato nella direzione dell’attuale Governo regionale.

AREUS però con la complicità dei direttori di Centrale si attiva per convenzionare o chiudere le postazioni di base, preferendo cooperative ad associazioni di volontariato e legando al Sistema la loro permanenza con controlli e formazione vincolata. Una situazione che viene spesso utilizzata per spingere le decisioni politiche, vedasi il sostegno solo sulla stampa per il Dott. Delogu, da parte di alcune associazioni\cooperative.

Il personale dipendente ne fa le spese, mancanza di materiale, mezzi vecchi, divise ormai logore e formazione a macchia di leopardo, confusione negli incarichi, nei turni o nei sistemi di pagamento, i medici convenzionati e mai passati alla dipendenza, alcuni senza motivo transitati in AREUS, altri spostati di sede operativa.

Insomma se un problema esiste deve essere cercato nella inutilità dell’AREUS, nei suoi costi eccessivi e nel terribile utilizzo politico di una macchina amministrativo operativa, l’assenza del vertice o il troppo presenzialismo, un direttore di Centrale che vuole essere ancora Direttore Sanitario,  fa chiedere se non sia opportuno cancellare tale struttura, avviandola ad essere quello che era nell’idea dei padri fondatori, un sistema regionale governato dalle aziende sanitarie e gestito da un’unica Centrale Operativa, idea che avrebbe permesso di attivare i punti di primo soccorso fissi, le automediche e un sistema di soccorso di base ben più qualificato.

Non vorremmo più vedere ambulanze vecchie o sostituite con mezzi di base, divise sempre diverse di un personale dipendente, ruoli confusi e spesso assenti, carenza di materiale e postazioni in cui crollano i soffitti o hanno fogne a cielo aperto.

Si attendeva la fase 2 per il COVID ma tanti attendono la Fase 3 per il Sistema 118. Contestualmente chiediamo al Presidente Solinas l’immediata revoca dell’Areus e di tutti gli atti amministrativi che ne hanno consentito l’istituzione.

Paolo Cugliara


In questo articolo:


--}}