Si fa sempre più concreto il rischio che Cagliari si spopoli. I numeri parlano chiaro: il capoluogo sardo sta attraversando una crisi demografica profonda, che potrebbe compromettere il suo futuro sociale, economico e culturale. A inizio 2025, i residenti risultavano poco meno di 147.000, in costante calo rispetto agli anni precedenti. Le proiezioni Istat indicano che entro il 2040 la popolazione potrebbe scendere a circa 140.000 unità. Ma lo scenario è destinato a peggiorare se non si interviene con politiche mirate. Il fenomeno non riguarda più solo le aree interne o i piccoli centri: anche le città medie come Cagliari stanno progressivamente perdendo abitanti. Le cause principali sono ormai note: un crollo delle nascite, registrato anno dopo anno negli ospedali cittadini; un’elevata disoccupazione giovanile e una fuga costante di giovani verso altre regioni o l’estero, in cerca di migliori opportunità di studio e lavoro. Questo esodo priva la città delle sue energie più fresche e produttive, causando un preoccupante invecchiamento della popolazione. Il tema è stato portato più volte all’attenzione del Consiglio comunale. Il consigliere Giuseppe Farris, tra i più attivi sul fronte della crisi demografica, ha presentato a febbraio una mozione corredata da dati Istat allarmanti, sottolineando come la Sardegna – e in particolare il suo capoluogo – abbia uno dei tassi di natalità più bassi al mondo, al pari della Corea del Sud. “I dati ci consegnano un quadro molto più agghiacciante di quanto si potesse pensare”, ha dichiarato. A sostegno della mozione, è stato presentato un emendamento – firmato da Laura Stocchino, capogruppo di Sinistra Futura – che proponeva politiche di integrazione per i cittadini stranieri e misure per favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro, con l’obiettivo di contrastare il calo demografico attraverso un rinnovamento della forza lavoro. Un ulteriore emendamento della maggioranza ha proposto incentivi per i proprietari che convertano le locazioni turistiche in affitti residenziali, cercando così di facilitare l’accesso alla casa per i giovani e le famiglie. Cagliari ha bisogno di una strategia lungimirante e strutturata per fermare la perdita continua di residenti. È urgente ripensare l’offerta lavorativa, valorizzare l’istruzione universitaria e tecnica, investire in alloggi accessibili e creare un ambiente urbano attrattivo per le nuove generazioni. Se non si agisce ora, la città rischia di perdere non solo numeri, ma anche identità, dinamismo e prospettive. Il tempo per invertire la rotta stringe.