“Allarme sicurezza al Banco di Sardegna: salgono i rischi per la salute dei lavoratori e dei clienti, troppe persone in banca”

L’sos dei sindacati: “Da parte nostra, a più riprese, mediante i propri coordinamenti, è stata espressa la decisa e forte contrarietà al progetto aziendale in quanto esso incrementa i rischi per la salute dei lavoratori e della clientela stessa. Oltre all’effetto delle disposizioni stesse, infatti, occorre sommare il forte e grave ritardo della dirigenza aziendale nel fornire un’adeguata dotazione dei cosiddetti DPI”


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Le Segreterie Regionali dei Sindacati del settore Credito, Assicurativi ed Esattoriali – FABI, First CISL, Fisac CGIL, Uilca UIL e UNISIN – esprimono forte preoccupazione per quanto sta accadendo nel Banco di Sardegna e più in generale nel Gruppo BPER.

L’azienda, infatti, con il giusto fine di dare risposte rassicuranti alla clientela sull’impellente tema delle moratorie, delle anticipazioni della Cassa Integrazione e in merito al progetto “Sardegna Fronte Comune” ha impartito disposizioni che impattano fortemente e negativamente sulla sicurezza dei lavoratori in quanto allentano le turnazioni e aumentano il numero di operatori presenti nelle filiali.
Da parte nostra, a più riprese, mediante i propri coordinamenti, è stata espressa la decisa e forte contrarietà al progetto aziendale in quanto esso incrementa i rischi per la salute dei lavoratori e della clientela stessa. Oltre all’effetto delle disposizioni stesse, infatti, occorre sommare il forte e grave ritardo della dirigenza aziendale nel fornire un’adeguata dotazione dei cosiddetti DPI (dispositivi di protezione individuale) e persino le finora insufficienti misure in materia di “smart working”.
Il messaggio implicito che il Gruppo BPER – e di conseguenza il Banco di Sardegna – fa passare, è che si può alfine allentare la guardia, che il peggio è passato e che si sta entrando nella cosiddetta “FASE 2”, capovolgendo le priorità e travolgendo la prudenza che ad ogni livello viene raccomandata. Siamo consci dell’importante ruolo sociale che tutto il nostro settore è chiamato a svolgere in questo particolare momento – e tutte le banche presenti sull’isola si trovano nella medesima situazione – eppure non possiamo minimamente accogliere decisioni che dicono che le lavoratrici e i lavoratori del Banco di Sardegna e del Gruppo BPER possono essere messi a repentaglio e rischiare la propria incolumità, giustificando il tutto con l’esigenza di fornire risposte alle esigenze della clientela.

Le scriventi Segreterie Regionali sono a fianco delle Segreterie di Coordinamento del Banco di Sardegna e del Gruppo Bper, le sostengono, appoggiano i loro comunicati unitari e, in considerazione del fatto che l’attuale contesto non consente assolutamente di abbassare la guardia e riprendere un’operatività ordinaria, e perciò esprimono una forte contrarietà al progetto aziendale; chiedono altresì all’azienda un protocollo efficace e univoco rispetto alle turnazioni che preveda anche un maggior rigore nella sanificazione delle filiali, così da rispondere all’obbiettivo della massima tutela per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori e anche della stessa clientela. Non è minimamente accettabile che si lasci alla responsabilità dei singoli responsabili di filiale la gestione del personale in questa fase di assoluta emergenza sanitaria da COVID-19 che ci vede, come cittadini, lavoratori e sindacalisti, responsabilmente attori.

I Segretari Regionali Sardegna di Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca Uil – Unisin
Emanuele Cabboi, Sergio Mura, Laura Urgeghe, Mauro Farigu, Patrizio Zucca


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