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Allarme rosso per i malati di artrite e fibromialgia: “Impossibile prenotare una visita a Cagliari nel 2023”
Metà Sardegna senza un solo ambulatorio disponibile, prima del 2024, per chi ha una malattia reumatica. La denuncia di Ivo Picciau dell’Asmar: “Il diritto alle cure negato è scandaloso in una Regione, la Sardegna, con un grosso numero di malati. Chi non può pagare dal medico privato diventerà disabile”
Impossibile prenotare una visita reumatologica a Cagliari e la prima data disponibile in tutta l’Isola è l’11 maggio a Gavoi. A denunciarlo è l’Asmar, attraverso il suo presidente Ivo Picciau. “Tra le patologie reumatologiche l’artrite reumatoide è una delle più conosciute, erroneamente associata all’età avanzata colpisce a tutte le età, prevalentemente le donne. Se non viene diagnosticata e curata entro tre mesi dai primi sintomi diventa disabilitante. In Sardegna questo diritto fondamentale è negato: la prima disponibilità è l’11 maggio a Gavoi, in alternativa il 6 giugno a Oristano, oppure Nuoro il 28 settembre. Ultima disponibilità offerta dal Cup, il 28 novembre ad Alghero”. Particolarmente penalizzati i residenti del Cagliaritano: “Nessuna disponibilità a sud di Oristano nel 2023. Ciò costringe le persone a doversi rivolgere a strutture private o lontane dal luogo di residenza, con conseguente aggravio di costi e sviluppo del fenomeno delle migrazioni sanitarie. Ovviamente questo vale solo per chi se lo può permettere. Infatti i pazienti che non hanno possibilità economiche sono destinati a disabilità certa, con tutto ciò che ne consegue”.
A Cagliari, spiega Picciau, “l’unico poliambulatorio, quello di viale Trieste dell’Assl, non garantisce più un servizio da quando una dottoressa è andata in pensione. A Sestu e in altre piccole realtà lavorano solo 4 ore alla settimana e sono con le liste piene”. Un caos totale, insomma, “che colpisce anche i tantissimi malati sardi di fibromialgia. Disagi a go go “soprattutto in caso di patologie severe come l’artrite reumatoide, o spondilite anchilosante, sclerodermia o lupus, per citare solo alcune delle patologie più conosciute tre le oltre 100 malattie reumatologiche classificate dalla società italiana di reumatologia. La negazione di questo diritto è particolarmente scandaloso se si considera che la Sardegna è una delle regioni con maggiore frequenza di malattie immuno-reumatologiche. Chiediamo quindi al nuovo a2ssessore alla Sanità, Carlo Doria, di ampliare le ore ambulatoriali di reumatologia del territorio al fine di ridurre le liste d’attesa e consentire anche a chi non può permettersi la sanità privata, di potersi curare adeguatamente in tempi certi”.