Capoterra – Aghi e siringhe sporchi di sangue rinvenuti dai piccoli studenti della scuola elementare nella piazzetta adiacente al plesso scolastico di Su Loi: incastrate in una rete metallica e gettati in terra, numerosi rifiuti speciali infetti sono stati abbandonati incautamente un po’ ovunque. Tempestivo l’intervento da parte del comune che, appena giunta la segnalazione da parte delle mamme, si è prontamente attivato per ripristinare la sicurezza del luogo. Una piaga, mai cessata, quella dell’uso degli stupefacenti e degli strumenti usati per assumerla e riversati dove capita: negli ultimi anni, in particolar modo, è un fenomeno che ha preso nuovamente vigore e, più che comprensibile, è il timore da parte degli adulti che bambini e ragazzi possano accidentalmente raccogliere o pungersi con le siringhe abbandonate. Si moltiplicano le segnalazioni di episodi simili e di certo non solo a Capoterra: anche in strada, nei parchi e nelle piazzette si possono scorgere i “resti” della dipendenza dalla droga. Sembravano oramai superati gli anni’80 che hanno segnato il boom dell’uso degli stupefacenti e del rischio di contrarre malattie con lo scambio e l’abbandono di siringhe: una “moda” malsana, invece, che non conosce fine.








