Già in azione i cafoni dell’estate: passeggiate e nuotate esclusive nelle zone con vincoli ambientali, incuranti dei cartelli di divieto calpestano e deturpano ciò che si cerca di preservare. La fragile natura incontaminata, quella che ha la necessità di essere tutelata e che si può ammirare solo in cartolina o da lontano per permettere all’ecosistema di rigenerarsi, sembra proprio non trovar pace: l’ultimo episodio, di uno scempio sempre in corso, risale solo a qualche giorno fa dove turisti maleducati non hanno esitato a violare la spiaggia rosa di Budelli in cui vige il divieto di accesso, di transito, balneazione e sosta dal 1992. “Come ogni anno siamo qui a raccontare e segnalare le imprese dei cafoni che proprio non riescono a trattenersi di fronte ai cartelli di divieto, come se un’area preservata da 31 anni stesse aspettando proprio loro per essere violata” spiegano le Guardie Ambientali Sardegna. “A volte sorge veramente un dubbio. Sembra quasi che la difesa della terra che calpestiamo interessi solamente in giorni di vetrine mediatiche oltre certe date non importa più a nessuno”.
Ciò che è accaduto a Budelli, appunto, è solo l’ultimo episodio segnalato ai danni delle oasi sarde. Nelle scorse settimane, per esempio, un’insolita street art è apparsa su varie storiche rocce: da sud a nord dell’isola niente è esente dal comportamento di pochi ai danni di tutti. Maggior rispetto, quindi, e chi dovesse assistere a un comportamento non consono è invitato dalle autorità preposte a segnalare l’accaduto.