L’ex candidata sindaca del centrodestra, Alessandra Zedda, ha fatto il punto sui primi mesi di consiliatura dell’opposizione in un’intervista rilasciata a Casteddu Online. Abbiamo chiesto il suo giudizio sull’operato dell’amministrazione e quali siano le principali criticità che la città deve affrontare.
Come giudica i primi mesi della consiliatura Zedda?
“Con l’onestà intellettuale che mi appartiene, sette mesi sono pochi per esprimere un giudizio concreto e rispettoso. Tuttavia, due azioni mi fanno pensare a una sbagliata partenza. In primo luogo, la pulizia della città con la relativa raccolta differenziata. È stata persa l’opportunità straordinaria di rivisitare le modalità di raccolta, cambiare completamente il bando e abbattere la TARI (che invece continuerà ad aumentare con incrementi importanti e con il nuovo appalto andrà sicuramente peggio). Era il primo atto che Zedda e la sua giunta dovevano introdurre, anche per caratterizzare la loro guida e rispondere alla fiducia che i cagliaritani gli hanno accordato. Altro tema che mi pare sia al palo è il PUC, che era pronto per essere approvato. Invece, si è scelto di ripartire con audizioni e incontri che servono solo a prendere tempo. È una melina per continuare a raccontare favole. Ricordo che il PUC dell’amministrazione Truzzu era pronto per entrare in Consiglio. Si sono persi mesi e, di fatto, quello che porteranno in consiglio (chissà quando) non cambierà la sostanza nella pianificazione della città. Mi pare, per ora, una guida senza cuore, senza anima e con qualche mente (in ordine sparso), che non evidenzia il ruolo guida di Cagliari come capoluogo, in Sardegna e fuori. Per ora è un libro dove ognuno scrive una pagina, ma manca ancora quella scritta di suo pugno (da Massimo Zedda)”.
Quali sono invece le tre grandi criticità che Cagliari deve risolvere?
“Cagliari ha tre grandi criticità da affrontare con scelte chiare e tempestive. In primis, lo spopolamento, soprattutto dei giovani: coppie che scelgono comuni limitrofi per il caro casa, studenti che vanno fuori Sardegna per studio e specializzazione, lavoratori che lasciano l’Isola perché la vocazione produttiva della città (commercio, turismo, servizi e patrimonio) non ha incentivi e strutture adeguate. Non vedo un piano straordinario per il commercio, il turismo e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. Ad esempio, su Sant’Avendrace (Santa Igia, Tuvixeddu e Tuvumannu) e sull’ex carcere di Buoncammino, mi pare ci sia una cessione ad altri. Il Comune non ha né i soldi né la forza di mantenerli. Servirebbe un piano straordinario con un patto tra Amministrazione, imprese, associazioni, università, terzo settore, Regione e Città Metropolitana, per investire rapidamente i fondi PNRR e le altre risorse disponibili. In secondo luogo, la sicurezza: non solo sicurezza stradale, che garantisca vivibilità e attrattività per chi si trasferisce, ma anche tutela per giovani e anziani. Strade, parchi, periferie e luoghi nevralgici devono essere custoditi e valorizzati. Infine, il problema dei parcheggi. Manca ancora un piano di ricognizione, razionalizzazione e riapertura. Dove sono finiti gli sbandierati accordi con la Todde per i parcheggi, ad esempio in viale Trieste? Serve una strategia per rivitalizzare il centro, evitando che sia composto solo da ristoranti e bar”.
Cosa ne pensa del nuovo volto di Via Roma e Piazza Matteotti (tanto criticate da Zedda ma apprezzate in questi giorni dai cagliaritani)?
“Intanto aggiungerei Piazza del Carmine, con lavori e progetti della giunta di centrodestra. Dopo tanta sofferenza, iniziano a concretizzarsi e a essere apprezzati dai cittadini e non solo. Che dire? In campagna elettorale, al sindaco non piacevano e l’ha confermato di recente. Io ho sempre sostenuto che i tempi di programmazione e realizzazione non erano giusti per commercianti, attività turistiche e residenti. Oggi penso che occorra correre e finire ciò che manca e, soprattutto, che sia ancora necessario un piano di ristoro per tutti coloro che hanno perso fatturato, chiuso le serrande e sofferto più di chiunque altro”. L’opposizione di centrodestra, dunque, continua a monitorare l’operato della giunta Zedda, ponendo l’attenzione su problemi concreti e sulle priorità per lo sviluppo di Cagliari.