236 mila pensionati in Sardegna vivono con meno di 1000 euro al mese: questi sono i numeri impietosi diramati dalla Cisl. Un altro dato importante: dei 670 morti registrati per Covid da marzo a oggi nell’isola la maggioranza appartiene a due categorie, “i pensionati e gli operatori sanitari e questa è la cosa ancora più grave”. Sono le parole del segretario regionale Cisl intervistato oggi su Radio Casteddu nel programma “Radio Casteddu la fai tu”.
Non solo: “La situazione è grave, probabilmente molti dati non vengono resi noti, sappiamo che i numeri che ci vengono dati sono inferiori rispetto a quelli che in qualche modo sono. Questa è una cosa gravissima. Ci sono più casi di quelli denunciati. Può essere dovuta a non voler spaventare ancora di più le persone ma per correttezza è necessario che i dati debbano essere quelli esatti”.
“Noi già nella prima ondata avevamo denunciato la carenza di protezioni soprattutto nelle Rsa e nelle case di assistenza. Il primo grosso focolaio avvenne nelle strutture e su questo noi annunciammo che non c’erano protezioni per i pazienti e tanto meno per gli operatori. A oggi le cose sono migliorate, ma è necessario che ci sia maggiore protezione e che la Regione debba proteggere le persone più anziane esposte a questa pandemia”.
Quanta speranza nei vaccini? “L’invito è che debbano avere la priorità rispetto l’età e le patologie, perché solo attraverso il vaccino speriamo che si possa sconfiggere in qualche modo questa pandemia”.












