Al Massimo debutta lo spettacolo “La Paura”

Sabato 7 novembre alle ore 17 al Teatro Massimo di Cagliari


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Sabato 7 novembre alle ore 17 al Teatro Massimo di Cagliari debutta “La paura” per la regia di Francesco Bonomo, con Daniel Dwerryhouse. Una produzione Sardegna Teatro in ocacsione del Centenario dalla Prima Guerra Mondiale.

Lo spettacolo è un adattamento del racconto di Federico De Roberto, datato 1921, in cui l’autore parla della paura come una delle tante che tessono la memoria del primo conflitto mondiale.

In alta montagna, in un ambiente inadeguato ad una guerra di trincea, i soldati del plotone al comando del Tenente Alfani sono dislocati sul Forte del Corbin, prossimi alla “porta dell’Inferno”. Essi provengono da tutte le parti d’Italia e parlano dialetti così diversi da creare una lingua polifonica; per la maggior parte sono soldati improvvisati che il protrarsi della belligeranza ha corroso e indebolito. In loro è avvenuta una sorta di osmosi tra paura e rassegnazione divenuta ormai indissolubile.

I personaggi e la trama de La Paura non sono univoci: la tesi dell’autore resta una delle tante possibili, e l’interpretazione della guerra resta distinta dall’esperienza della guerra. A cento anni di distanza intendiamo raccontare di come la paura di un nemico invisibile a volte dislocato a solo pochi metri di distanza, la regressione dell’uomo provocata dai brutali turni in trincea, i lunghi periodi di inazione, il rumore assordante e incessante dell’artiglieria, l’odore della morte, le condizioni estreme della guerra d’alta montagna, il calpestare i corpi dei caduti stratificatisi all’interno dei camminamenti, divenne nella Grande Guerra dimensione quotidiana.

 

Francesco Bonomo si laurea al DAMS di Roma Tre con una tesi sul circo contemporaneo. Poi varie esperienze all’estero, con l’Odin Teatret, la mimica Decroux e il teatro Kathakali. Sua caratteristica quella di utilizzare il corpo in situazioni “estreme”. Da ciò, derivano personaggi-acrobati, come la Bisbetica di Shakespeare o lo storpio e malvagio Franz nei Masnadieri. Ma anche un approccio diverso al palco, che gli permette di affrontare la carriera di attore con un approccio curioso e indagatore, senza preclusioni né per il teatro classico né per i contemporanei, alla costante ricerca di sempre nuovi e diversi ruoli. Inclusi quelli di regista e autore. Nel 2007 ha vinto il premio E.T.I. Gli Olimpici del teatro come miglior attore emergente, ha lavorato sul palco dell’Eliseo al fianco di Isabella Ragonese con Taking care of baby, dopo essere passato per molti Shakespeare, Stoppard e messe in scene decisamente poco convenzionali.

 

Federico De Roberto nasce a Napoli nel 1861 ma vivee prevalentemente a Catania. A vent’anni abbandona gli studi di matematica e fisica per dedicarsi al giornalismo, attività che lo mette in contatto con Verga e Capuana. Manifesta la propria vocazione di scrittore negli anni Ottanta, in piena espansione del Verismo. Nel decennio 1888-1897 soggiorna a Firenze e soprattutto a Milano, dove attraverso Verga stringe rapporti di amicizia con diversi scrittori e matura l’adesione alla narrativa naturalista. Collabora come critico letterario al «Fanfulla della domenica» e al «Corriere della Sera». Dagli inizi del Novecento, tornato a Catania, è tormentato da malattie nervose. Allo scoppio della Prima guerra mondiale diviene un acceso nazionalista, ma in seguito rivede le proprie posizioni. Muore solo e dimenticato nel 1927, lasciando una produzione letteraria molto vasta.

La sua opera più celebre è “I Vicerè”, diventata poi un celebre adattamento cinematografico.

Lo spettacolo è una produzione di Sardegna Teatro e fa parte degli spettacoli che Sardegna Teatro proporrà nella stagione 2015/16 dedicati al Centenario della Grande Guerra.