“L’assessore Arru dovrebbe diventare il paladino dei pazienti dell’Aias e non dei sindacalisti.” Lo sostiene il direttore dell’Aias, Vittorio Randazzo rispondendo alle dichiarazioni che l’assessore regionale della Sanità ha rilasciato dopo la manifestazione dei sindacati confederali che ieri, sotto il Consiglio Regionale, hanno manifestato contro l’Associazione.
Le Asl stanno iniziando a pagare regolarmente, dopo 60 giorni, dalla presentazione delle fatture emesse. Questo però non basta perché, come ben sanno sia l’Assessore che il Prefetto, il fatturato mensile dell’Aias per il 30-40 per cento del totale è rivolto verso i Comuni. Come ha certificato lo stesso Assessorato alla Sanità, con una nota alla Prefettura e alla stessa Aias, il saldo delle competenze per il 2014-2015 ai Comuni è stato effettuato solo il primo settembre scorso, mentre ammetteva candidamente che il saldo per il 2011-2013 non erano stati ancora assegnati.
“ Come si fa a pagare regolarmente gli stipendi – sottolinea Vittorio Randazzo – quando il saldo dei nostri crediti avviene cinque, sei anni dopo?
Intanto il tempo passa e aspettiamo ancora con fiducia nella giustizia, il saldo delle fatture.”
L’assessore Arru, come detto prima, diventi il vero paladino dei pazienti che scelgono di venire o restare nelle strutture dell’Aias. Stranamente infatti, sembrerebbe da alcune voci, che qualche funzionario delle Asl, dirotti volutamente i malati in altre strutture private similari. Intanto l’Assessorato dovrebbe programmare meglio e per tempo le decisioni che hanno riguardato i tetti di spesa per la riabilitazione. Non è possibile infatti emettere i nuovi tetti di spesa a luglio e pretendere che questi valgano retroattivamente dal primo gennaio, lasciando così agli erogatori del servizio, l’onere di scegliere i pazienti da dimettere proprio a causa dei tagli che, mediamente, si aggiarano nell’ordine del 7 per cento.
Tutti gli erogatori dei servizi di riabilitazione per i pazienti affetti da disabilità gravi, fisiche, psichiche e sensoriali, Aias, Anfass, Crfs, Cmf, Cmsr, Consalus, CRN, CRM, Logos, San Biagio, Santa Lucia, Gesù Nazareno, Santa Maria Bambina, hanno intanto deciso di rivolgersi al TAR, affinchè la Delibera di Giunta venga ritirata e i tetti vengano rivisti.












