Non è stato un raptus. Massimiliano Mulas, 45enne sardo, ha puntato la sua vittima, 11 anni appena, l’ha seguita per giorni, ne ha studiato le abitudini. E poi ha colpito, giovedì sera, seguendo da quando è scesa dal bus che la riportava a casa fino al portone, dove l’ha aggredita e stuprata. A 11 anni. E’ questa l’ipotesi investigativa seguita dagli inquirenti di Venezia dopo la violenza sessuale ai danni della piccola a Mestre, secondo quanto riporta il sito del Gazzettino.
L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per episodi simili e ora è polemica per il fatto che fosse libero: “Perché se tutti sapevano non era in un manicomio criminale?”, si chiedono in tanti. Condannato per altri episodi di violenza sessuale era uscito dal carcere e seguito dai servizi sociali.
Intanto, la Lega invoca la castrazione chimica. “Mi auguro che marcisca in galera, ma non in Sardegna, dove è meglio che non torni neanche per scontare la pena. Un reato che per me non può avere né perdono né riabilitazione. Povera bimba! Per stupratori e pedofili c’è solo una soluzione: castrazione chimica!», scrive l’ex presidente del consiglio regionale Michele Pais.












