C’è aria di smantellamento e voglia di normalità nel quartier generale della lotta al Covid, dove per oltre un anno sono stati messi a punto interventi e strategie per indebolire il nemico. A guidare la battaglia il generale Francesco Figliuolo, che il premier Draghi ha chiamato oltre un anno fa per sostituire Domenico Arcuri, travolto da scandali e polemiche su forniture di mascherine e primule vaccinali. Con il pragmatismo tipico delle divise, Figliuolo ha messo su e guidato tutta la campagna di vaccinazione di massa che ha portato all’immunizzazione dell’85% della popolazione. Ora, però, anche il suo incarico è finito: a mezzanotte finirà lo stato di emergenza, dopo due anni lunghi e difficili, e anche Figliuolo tornerà al suo lavoro. Ma dell’incredibile esperienza vissuta in quest’anno ha voluto lasciare traccia in un libro, “così un giorno i miei nipoti sapranno cosa ha fatto il loro nonno”. Oggi, è tempo di saluti. “E’ stato un lavoro complesso, grazie davvero a tutti e soprattutto agli italiani”. Così il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo saluta nell’ultimo giorno del suo incarico che termina con la fine dello stato d’emergenza. “Ringrazio il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini per la fiducia che hanno riposto in me” aggiunge sottolineando che “al capo di Stato Maggiore della Difesa, ai capi di Stato Maggiore delle forze armate ed ai comandanti generali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza” va “la mia gratitudine più profonda, per aver messo a disposizione della struttura donne e uomini con le competenze necessarie a portare avanti i tanti e diversificati compiti, di cui la campagna vaccinale è stato l’aspetto certamente più importante ma non l’unico”. “E’ stato un lavoro complesso – ribadisce Figliuolo – condotto in virtù dello sforzo di tutto il personale impegnato nella Struttura a cui va la mia gratitudine più profonda, e condotto in piena armonia con i presidenti delle Regioni e Province, con i quali le interlocuzioni sono state incessanti”. “Grazie davvero a tutti” conclude, “agli operatori sanitari, al mondo del volontariato e soprattutto agli Italiani, perché ho sempre sentito forte il loro sostegno all’azione della struttura commissariale”.