Ok al rito abbreviato per Fabrizio Aru, l’organizzatore di 33 anni di Ussana accusato di violenza sessuale per aver costretto, durante una serata nella discoteca Soho di Cagliari, una ragazza di 24 anni, a compiere atti sessuali nei bagni. La pm Ginevra Grilletti ha accolto la richiesta di Aru, presente in aula a differenza della giovane, “condizionata alla produzione di documenti”. E i documenti sono stati prodotti proprio oggi dal legale del ragazzo, Massimiliano Masia: “È lo screenshot di un post di uno dei canali social della giovane dove lei stessa pubblicizza una serata al locale successivamente alla presunta violenza”. E, in più, ci sono i risultati delle verifiche dei Ris: “Sugli indumenti della ragazza non sono state trovate tracce di sperma o di altro tipo” che siano riconducibili quindi ad un rapporto sessuale. Sin qui la difesa. Aru, in tutti questi mesi, solo una volta ha rotto il silenzio, seppur sul suo profilo Facebook, lo scorso 23 marzo, subito dopo uno dei round in tribunale: “Grazie di cuore per i messaggi che sto ricevendo. Dimostrerò la mia innocenza in aula”.
Carlo Amat è l’avvocato della ventiquattrenne e si dice sicuro che “le nostre prove sono chiare, siamo sereni. Le carte ci sono tutte, la condanna è del tutto evidente. C’è un’attenzione alta da parte della Procura sul fatto, prova ne è che alle udienze sta venendo sempre il pubblico ministero titolare”. Il sei settembre, alle 10:30, il round decisivo: le discussioni di pm, parte civile e imputato. Poi, la sentenza. Con il rito abbreviato, in caso di condanna per violenza sessuale Aru potrebbe scontare una pena di circa 4 anni.









