Belli, eleganti, hanno il compito di ripopolare il cielo sardo grazie al progetto Life safe for vultures. Sono in tanti, generalmente uniti e tutti hanno un nome: sono i grifoni che, attraverso la tecnologia che cattura ogni loro movimento, si spostano per esplorare e vivere il vasto territorio che per i grifoni si chiama libertà. Dopo il doveroso periodo all’interno delle voliere al fine di preparare i rapaci alla nuova vita, queste sono state spalancate e i pennuti sono partiti verso nuove avventure. “Uno spettacolo straordinario, emozionante e di buon auspicio per i partner di LIFE Safe for Vultures, ossia il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, l’Agenzia Forestas, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, E-Distribuzione e la Vulture Conservation Foundation” spiegano gli esperti.
“La speranza è che i grifoni coinvolti nel piano di restocking colonizzino stabilmente il Sud Est Sardegna e consentano di ampliare l’areale di distribuzione della specie nell’isola. Quelli rilasciati nei mesi scorsi volteggiano sopra il cantiere boschivo di Monte Genis, quasi a voler dare il benvenuto ai nuovi arrivati. Intanto Google Earth ci racconta del viaggio di Gregorio alla scoperta dell’isola, con destinazione finale il Gennargentu insieme ad altri cinque individui”. Le disavventure però non mancano, come quella accaduta a Perdas, il giovane esemplare sfiorato da un’auto sulla statale 131 a Giave mentre si posava sul guard rail. “Grazie al tempestivo intervento del Corpo Forestale, Anas e Polizia di Stato, l’animale è stato soccorso e trasferito al Centro di recupero Forestas a Bonassai, dove è ora in osservazione. Perdas, monitorato tramite il progetto , rappresenta un successo della rete di protezione sarda”.












