In spiaggia senza bagnino. Senza, cioè, potersi godere in serenità una giornata di mare, perché il rischio che qualcosa possa accadere e che non ci sia nessuno a scongiurarlo è altissimo. Succede a Teulada, una delle località della Sardegna con le spiagge più belle e frequentate dell’isola, nel silenzio della neonata amministrazione comunale: il servizio di salvamento a mare quest’anno non è mai partito, né a Is Arenas Bianca né a Su Portu de S’Arena. Niente torrette, niente bagnini, zero soccorsi: una situazione inaccettabile da “si salvi chi può” che fa a pugni con la vocazione all’ospitalità della zona.
A smuovere la situazione ci hanno provato due consiglieri comunali, Alessandro Serafini, ex vicesindaco e assessore ai lavori pubblici della giunta precedente, e Giacomo Piras, ex assessore dei Servizi Sociali, con una interrogazione urgente all’assessore alla Sanità e Servizi Sociali Susanna Boi, esponente della giunta guidata da Angelo Milìa. L’interrogazione, urgente proprio perché in pieno agosto e con migliaia di turisti non c’è tempo da perdere, è stata presentata l’11 agosto ma dopo ben 13 giorni non ha ricevuto alcuna risposta.
“Ufficialmente la gara per il servizio è andata deserta, ma a quel punto, vista l’emergenza che si era creata, andava coinvolta la protezione civile per trovare un modo di garantire un servizio essenziale e assolutamente indispensabile, imprescindibile nel 2023 e in una località turistica come Teulada”, sottolinea Serafini. “E’ inaccettabile che a fine agosto le spiagge siano ancora senza servizio di salvataggio, con tutti i rischi che questo comporta. Sono passate due settimane e dall’amministrazione non è arrivata alcuna risposta, nonostante l’urgenza dell’interrogazione imponesse un riscontro immediato. Invece nulla, silenzio assoluto: il lavoro fatto durante la nostra amministrazione per garantire un servizio indispensabile è andato perso. E questo – conclude Serafini – oltre a mettere a rischio migliaia di persone, danneggia la nostra reputazione turistica”.












