È un classico guardare la televisione mentre si consuma il pasto serale, tra programmi approfondimenti e telegiornali, l’appuntamento con il format che va avanti da decenni rimane uno tra quelli più seguiti: impossibile, quindi, non sorridere, quando tra gli strafalcioni, ripresi da tutto lo stivale, è apparso ciò che ha fatto parlare non poco domenica scorsa. La “ceramica” che assume un altro significato per colpa di una lettera battuta in più, proprio tra la “i” e la “c”, e il guaio è fatto: non è sfuggita l’anomalia dal sapore goliardico, affranti gli organizzatori che si sono scusati per il disguido. Meno preoccupato il sindaco Puddu che, senza troppe parole, ha fatto presente che si gareggiava in nome della ceramica, ma il popolo si sa, con occhio critico e sempre pronto a punzecchiare, non si è lasciato sfuggire la ghiotta occasione per sottolineare, evidenziare il refuso che ha portato alla ribalta nazionale la città dell’hinterland cagliaritano. Tra arte, cultura, sapori e profumi che identificano il luogo, ora, si aggiunge l’errore, quella “N” di troppo, dove proprio non doveva finire. Una nota positiva, però, e non indifferente: ha strappato non poche risate, e, soprattutto in questo periodo storico costellato di mille problemi, un sipario divertente può solo far bene allo spirito.











