Nel rione popolare cagliaritano di Sant’Elia la nuova raccolta dei rifiuti è già partita. In parallelo alla rivoluzione del porta a porta, tuttavia, viaggia anche quella del “sacchetto selvaggio”. E, spesso, si tratta anche di qualcosa di molto più grande di una busta: “Arrivano da chissà dove con dei camioncini e si liberano anche di frigoriferi. Noi facciamo la differenziata in modo corretto, qualcun altro però no, e in tutta la zona stanno ritornando i topi”, spiega Gianluca Perdisci, 44enne residente da una vita nelle case popolari di piazza Falchi, i famosi “palazzoni”. “Inoltre, almeno nei palazzi bassi tutti hanno solo i piccoli mastelli che portano fuori per essere svuotati, noi dobbiamo invece utilizzare i maxi contenitori, qualche giorno fa ce li hanno pure bruciati”.
“Servono sicuramente più controlli, anche con delle telecamere. Io non posso sapere chi è che butta la spazzatura nelle strade”, osserva Perdisci, nel ricordare che “pago quattrocento euro l’anno di tassa sui rifiuti”.









