Poco meno di ottantamila abitanti, la metà di loro non paga le tasse. Succede a Quartu, dove l’evasione ha raggiunto un livello record: mezza città è come se non esistesse nei registi e negli elenchi dei tributi versati. I numeri vengono snocciolati dal sindaco Graziano Milia: “Migliorare i servizi non è sempre facile e non è sempre possibile. Dobbiamo sapere che, quando parliamo di un’evasione fiscale sui tributi comunali che si aggira attorno al cinquanta per cento, siamo nelle condizioni di erogare poco più del cinquanta per cento dei servizi di cui la città ha bisogno”. Logica matematica, in due parole: cassa semivuota, metà esatta delle opere e degli interventi da destinare al bene comune da poter programmare.
“Se ho bisogno di 200 euro e ne incasso cento, significa che con quei cento non potrò fare niente perché non esistono”. Un’evasione record, quindi, che va stroncata. E il Comune sta pensando al da farsi, tenendo conto che la priorità è analizzare i vari e tanti casi di evasione e, poi, recuperare i soldi non versati: “Da questo punto di vista siamo lavorando molto”, annuncia Milia, “non ci sfugge che è una battaglia importante, complessa e difficile. Bisogna avere anche attenzione e sensibilità, però è un qualcosa che deve essere fatto, sennò saremmo in difficoltà”. Difficoltà che, con la metà delle casse vuote, sono già numerose.











