La chiesa di Sant’Agata è finalmente libera dalle impalcature dopo un restauro durato circa due mesi. Un bene storico di inestimabile valore viene restituito ai quartesi e questo è solo il primo tassello di un grande piano dedicato ai luoghi di culto più antichi della città, sul quale l’amministrazione ha investito finora oltre un milione di euro e che comprende anche importanti edifici storici come la basilica di Sant’Elena o la chiesetta campestre di S.Andrea. In corso attualmente anche il recupero della chiesetta romanica di San Pietro di Ponte, all’interno del cimitero monumentale: la chiesetta, in cui erano presenti vistosi danneggiamenti nel tetto dovuti alla crescita di radici, è appena stata messa in sicurezza e gli uffici dei Lavori Pubblici sono già a lavoro per istruire un nuovo appalto che riguarderà il ripristino integrale delle coperture e dell’arco campanario. Pronti a cantierare anche per la chiesetta di San Benedetto in via Marconi, beneficiaria di 150mila euro di finanziamenti regionali ed a cui il Comune ha aggiunto altri 50mila euro a copertura delle spese generali. Entro breve dovrebbero poi partire i lavori su Sant’Andrea, affidata in questo caso alle cure di privati e per la quale il Comune ha garantito assistenza tecnica e burocratica nella fase di reperimento dei finanziamenti. Infine è nostra intenzione di intervenire, al più presto, anche sulla storica chiesetta di Sant’Efisio nel cuore del centro storico cittadino, e sulla chiesetta campestre di Buoncammino a Simbirizzi.
“Particolarmente importante lo sforzo che l’amministrazione sta compiendo per il recupero delle testimonianze romaniche nel suo territorio: crediamo fortemente che questa sia la via da percorrere ed è per questo che la nostra città, all’interno della rete del romanico in Sardegna, sta strutturando una serie di iniziative di valorizzazione culturale e storico legate alla riscoperta di queste antiche radici”, spiega il sindaco di Quartu, Graziano Milia.












