La voce di Giancarlo Giannini, attore talentuoso e versatile, capace di spaziare dalla commedia al dramma e icona del cinema italiano (a partire dai film cult di Lina Wertmüller) e il pianoforte virtuoso di Giovanni Bellucci per la magia di un “Sogno di una notte di mezza estate”, raffinato omaggio al genio di William Shakespeare (nel 450° anniversario della nascita) che venerdì 11 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora (a Pula) inaugurerà il XXXII Festival La Notte dei Poeti firmato CeDAC.
Tramonto sul mare e suggestivi intrecci di parole e note per il recital – in esclusiva per Ravello Festival e “La Notte dei Poeti” – ideato dal pianista Giovanni Bellucci e ispirato alle molteplici trasposizioni musicali di “temi” shakespeariani, in particolare nel Romanticismo, con un gioco di libere associazioni – per esempio tra la celebre Sonata per pianoforte in re minore n. 17 “La Tempesta” di Ludwig van Beethoven e gli endecasillabi de “La Tempesta”, penultima opera del drammaturgo inglese che annuncia emblematicamente, attraverso il gesto compiuto da Prospero nell’infrangere la magica bacchetta simbolo del suo potere sugli uomini e gli spiriti, e sulla natura, un addio dell’autore alla sua arte.
Rimandi e intime risonanze – come tra il noto monologo di Amleto (dall’Atto III, scena I) e il suo dilemma tra “Essere o non essere” e il Notturno in sol minore, Op. 15 No. 3 di Fryderyk Chopin «Après une représentation de Hamlet» – scritto sulla spinta dell’emozione, al termine di una recita del dramma; e l’imprescindibile gioco di specchi tra la Parafrasi sulla Marcia Nuziale e sulla Danza degli Elfi di Franz Liszt, dalla Suite di Felix Mendelssohn, e il dialogo tra la Fata e Puck, e il discorso conclusivo del “folletto bugiardo e malizioso” che suggella il “Sogno di una notte di mezza estate”.
Spazio anche alla musica antica, quasi a riscoprire la temperie culturale del teatro elisabettiano, con la Gailliard n. 1, in do minore (My Lady Nevell’s Book) dell’inglese William Byrd, che fa pendant con la Canzone dell’ancella che apre il terzo atto dell’“Enrico VIII”, e ricorda il “celeste poter dell’armonia” per rasserenare l’animo della regina, interpretata da Giancarlo Giannini; e ancora l’Elégie No. 4, “Turandots Frauengemach” di Ferruccio Busoni, che altro non è che una Parafrasi virtuosistica su “Greensleeves” (pezzo celeberrimo del Rinascimento inglese, composto, secondo una leggenda popolare, dallo stesso re Enrico VIII in onore della futura consorte Anna Bolena)
Il “Sogno di una notte di mezza estate” di Giovanni Bellucci regala pure rari ascolti: in programma anche lo Scherzo in si minore, Op. 16 No. 3 del compositore e pianista francese Charles-Valentin Alkan, funambolico acrobata della tastiera, accostato al Sonetto CXLIV (Two loves I have of comfort and despair…) dedicato alla misteriosa Dark Lady. L’intrigante schema delle parafrasi e trasposizioni romantiche intorno all’opera di Shakespeare, si arricchisce di un tema rossiniano, nella riscrittura di Franz Liszt: “Nessun maggior dolore”, dalla “Canzone del Gondoliere” dell’Atto Terzo dell’“Otello” di Gioachino Rossini, suggella l’aspro monologo di Jago in cui l’antagonista del Moro confessa l’odio feroce verso il generale, instillando il veleno nella mente di un ingenuo strumento della sua vendetta, in un’apoteosi del male.
Le parole meravigliose – ancorché venefiche o amare – di William Shakespeare si alternano alla musica, tra slanci romantici e danze rinascimentali, o novecentesche elegie, in un recital in cui il talento istrionico di Giancarlo Giannini si dispiega fra i vari personaggi della “Tempesta” – da Ariele a Calibano, allo stesso Prospero; s’insinua nel nero cuore di Jago corroso dall’invidia e danza lieve con le fate sulle orme invisibili del folletto Puck. Sulle note ora vorticose ora intimistiche e struggenti del pianoforte di Giovanni Bellucci l’attore, tra i volti più noti e amati del cinema italiano, apprezzato anche oltreoceano, diretto dai maestri della decima musa nonché eccelso doppiatore, presterà la voce allo stesso Bardo inglese, con uno dei Sonetti, tra crudeli riflessioni sull’amore e i suoi tormenti; e attraverso le parole di Prospero, e di Puck, rammenterà il potere del teatro e della poesia di dar corpo ai sogni e nutrire l’immaginazione.
Il XXXII Festival “La Notte dei Poeti” proseguirà sabato 12 luglio alle 18 sulla spiaggia, presso la chiesetta di Sant’Efisio a Nora con le spettacolari acrobazie del “Circus Maccus!” diretto da Virginia Viviano; sarà invece la Casa Frau di Pula ad ospitare martedì 15 luglio alle 22 le deliziose microstorie de “Il Fil’Armonico” del Teatro Tages e giovedì 17 luglio alle 22 l’operina “Bestie Feroci Revolution” firmata Teatro dallarmadio (di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia).
Il Teatro Romano di Nora farà invece da cornice – venerdì 18 luglio alle 20 – all’epopea dei migranti narrata ne “Il tempo dalla mia parte” di e con Mohamed Ba, con Marco Ravasio al violoncello; poi (il 19 luglio) spazio al tango macho de Los Hermanos Macana, Enrique e Guillermo de Fazio con l’originale “Tango Bar 2014” e il 20 luglio una straordinaria Iaia Forte, reduce dalla tournée internazionale con le “Operette Morali” firmate da Martone, sarà protagonista, nel ruolo en travesti di Tony Pagoda, di “Hanno Tutti Ragione”, one (wo)man show tratto dal romanzo di Paolo Sorrentino (che l’ha diretta nel film Premio Oscar “La grande bellezza”).
Fil rouge il tema del viaggio, reale e metaforico, tra geografie del presente e territori dell’immaginario – con un excursus nella pittura e nelle atmosfere della Parigi del primo Novecento: chiuderà – venerdì 25 luglio alle 20 – “La notte dei poeti” 2014 l’anteprima nazionale di “Modigliani et ses femmes” di Angelo Longoni, con Marco Bocci nel ruolo di Modì.













