“A Milano autista con contratto indeterminato, l’ho stracciato: Cagliari non la batte nessuno”

Lo stipendio sicuro per tutta la vita non è bastato a spingere Giulio Frongias, 30enne sardo, a dire addio per sempre all’Isola: “È una città grigia, molto meglio vivere tanti anni qui a Cagliari. A Villanova ho aperto una bottega di alimentari. Non ho nessuna paura dei centri commerciali”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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Ha visto Milano in lungo e in largo, ma non da turista. Negli ultimi quattro anni Giulio Frongias, trentenne di Monserrato ma nato a Cagliari, ha guidato i pullman. “Contratto a tempo indeterminato”, precisa il giovane. Meglio, ex contratto: ha deciso di stracciarlo, lanciando tutti i pezzettini in aria e, mentre li guardava cadere per terra, già si immaginava i panorami della sua gioventù: quelli sardi. Da qualche mese ha deciso di aprire una bottega di alimentari in via Macomer, nel rione storico cagliaritano di Villanova: “A me queste zone mi sono sempre piaciute, qui stanno scomparendo le piccole attività e mi sono innamorato sin da subito del quartiere”, confida Frongias. Affitto sotto i mille euro al mese per qualche decina di metri quadri dove trovano spazio – oltre a pane, frutta e verdura, scatolette e banco frigo – anche due tavolini interni con tanto di sedie: “È una bottega rivisitata, chi lo gradisce può fermarsi per pranzo e degustare o un panino o un mix di salumi e formaggi soprattutto sardi”. Tutto bene, ma la domanda da un milione di euro resta una: come è possibile, nel 2019, abbandonare Milano per ritornar a Cagliari? Meglio, come è possibile nel 2019 dire addio alla capitale economica dell’Italia senza nemmeno un briciolo di rimpianto?

“Il richiamo per la mia terra è stato così forte che ho preferito fare trent’anni qui, Cagliari è diversa e la Sardegna è la Sardegna”, dice, fieramente, Frongias. Un “cervello imprenditoriale” di ritorno, in altre parole: “L’estate è stata un po’ grigia, a parte i turisti i residenti, qui, non sono stati così presenti”. Ora, a settembre, c’è tutta una stagione da affrontare: “Ogni lavoro deve garantire la dignità. Ai ragazzi della mia età dico solo che è bellissimo se hanno l’occasione di restare a vivere qui nella nostra Sardegna, ma non li biasimo se partono fuori perchè, all’estero, ci sono comunque più possibilità”.