Una fiaccolata per ricordare Manuela Murgia, la ragazza di 16 anni trovata morta, il 4 febbraio 1195, in fondo a un canyon a Tuvixeddu, tra via Is Maglias e via Castelli. Un caso chiuso dopo pochi giorni dalle forze dell’ordine: è suicidio. Ma i parenti non ci hanno mai creduto e, dopo ventinove anni, sono entrati in possesso di tutti i documenti e fascicoli dell’epoca. Per loro, e per i loro legali, la verità è un’altra, atroce: “Manuela è stata uccisa”. E lo vogliono gridare, tra le lacrime, il prossimo ventisei aprile, durante una fiaccolata: punto di partenza sarà piazza Garibaldi, punto di arrivo piazza Yenne. Ci saranno le due sorelle e il fratello della sedicenne, probabilmente anche i loro legali più tanti amici e gente comune. Tutti uniti e in lotta per chiedere una riapertura del caso: per la famiglia c’è un assassino a piede libero da quasi trent’anni, sempre che col tempo non sia deceduto. Sarebbero troppe le incongruenze riscontrate nel luogo dove è stata trovata morta la giovanissima e anche quelle messe a referto da investigatori e medici dell’epoca.