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Le passeggiate ai tempi del Coronavirus? Solo sotto casa, questo si sa: eppure, in città c’è qualche cagliaritano che si è visto sventolare lo stesso, sotto il naso, il verbale della polizia Municipale. I casi segnalati all’Adoc Sardegna, associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, sono già decine. C’è chi si è rivolto a loro perchè sarebbe stato “pizzicato” durante una breve passeggiata davanti al portone di casa e chi ha osato svoltare l’angolo della strada senza l’autocertificazione. A raccontare i casi più frequenti è il presidente regionale Giuliano Frau: “Mi sto muovendo per poter parlare con il sindaco Paolo Truzzu, il comandante della Municipale Mario Delogu e il prefetto Bruno Corda. Basta con questa situazione in stile ‘sceriffi di Nottingham’, i vigili non invitano quasi mai a utilizzare mascherine e guanti ma”, invece, “sanzionano, talvolta senza utilizzare il buon senso. In questo periodo di emergenza siamo tutti psicologicamente più fragili”, afferma Frau, “bisogna fare più prevenzione e meno repressione. Vanno ascoltate le motivazioni di chi viene fermato mentre si trova fuori casa, magari sta solo facendo quattro passi vicino all’abitazione, perchè fare una multa di ben 280 euro, una cifra decisamente grossa?”.
Frau si scaglia anche contro le nuove disposizioni legate alle uscite: “Sono nebulose, gli agenti devono aiutare e non esacerbare ancora di più gli animi”. Il presidente sardo dell’Adoc è diretto: se la situazione non cambierà “procurerò a tutti i cagliaritani un cane”. Come mai? Semplice: per chi deve portare a spasso il proprio miglior amico a quattro zampe, il limite dei duecento metri dalla propria abitazione è consentito e non si rischia la multa.