Si è svolto in Cattedrale il funerale di Mario Mulas, il 75enne morto dopo essere precipitato dalla finestra della sua abitazione al primo piano di viale Elmas. I figli, durante le esequie, in lacrime, hanno letto un messaggio molto toccante: “Papà, sei stato un esempio costante per noi e ci hai insegnato che la parola data vale più di qualsiasi altra cosa”. Il seppellimento successivo non è però l’ultimo atto di una vicenda che presenta ancora lati oscuri. Rinchiusi a Uta, con l’accusa di morte come conseguenza di altro reato, ci sono Ilaria Gaviano e Ciprian Baiceanu. Lunedì, in questura, saranno svolti gli accertamenti irripetibili per trovare tracce e impronte dei due sugli oggetti di Mulas, esattamente portafoglio, borsello e chiavi. Mercoledì, invece, negli uffici della polizia di viale Buoncammino, sarà la volta dell’analisi approfondita sul furgone dell’anziano. Nel frattempo, la posizione di Gaviano e Baiceanu non è cambiata: la 39enne era nell’appartamento dell’anziano e aveva già concordato un piano con il rumeno. Mulas è stato chiuso a chiave in casa, poi si è sporto dalla finestra ed è caduto. È stata la ragazza a utilizzare bancomat e carte di credito del 75enne: trovate anche tracce di rossetto in un bicchiere. Il rumeno, invece, avrebbe partecipato al furto del furgone e all’utilizzo del denaro.
Carlo Demurtas, avvocato della Gaviano, non si sbottona: “Non abbiamo ancora deciso se presentare istanza di attenuazione della misura, ci riserviamo all’esito degli accertamenti”. Scontato che attenda l’esito degli accertamenti irripetibili, così come il suo collega Massimo Bitti che difende Ciprian Baiceanu. Il legale della famiglia di Mario Mulas, Luca Sannio, è telegrafico: “Tutti i suoi parenti sono distrutti dal dolore. Attendiamo le risultanze delle indagini e confidiamo pienamente nel lavoro portato avanti dagli inquirenti e dal giudice”.









