Niente animali, solo persone. Quindici nella tappa cagliaritana dal 20 dicembre al 13 gennaio prossimi, venticinque in totale. Il collettivo di artisti del circo Paniko arriva a Cagliari, vista Molentargius. In via La Palma vanno avanti i lavori per tirare su il tendone giallo, e si è già a buon punto. Nessun leone o elefante, pieno spazio a “musica dal vivo, acrobazie, giocolerie e clown”, spiega il presidente Niccolò Ximenes, nato a Bologna ma di origini sarde, “mio padre è di Vallermosa. Giriamo il mondo e chiediamo un’offerta libera e consapevole, nessun biglietto. Una volta che le persone hanno visto il nostro spettacolo hanno una piena consapevolezza del valore” e possono, quindi, dare qualche euro. È la prima volta che il circo Paniko arriva a Cagliari, dopo le tappe degli anni scorsi a San Sperate.
“Non siamo contro il rapporto tra uomo e animale, nel nostro caso gli animali siamo noi”, dice, sorridendo, Federico Bassi, milanese di 42 anni e da venti funambolo: “Utilizziamo i nostri corpi per stupirci e stupire e divertire”. Marcello Bardi, nato a Treviso, ha varie mansioni: “Faccio il gommista, sono addetto alle parrucche e all’invio di email e suono il basso tuba nell’orchestra del circo, fondato in Grecia nel 2008. Dal venti dicembre al tredici gennaio faremo da uno a tre spettacoli al giorno, vi aspettiamo”.










