Sardegna, finalmente revocati i tagli ai fondi per i disabili gravi

Esulta il comitato 162 dopo la saggia decisione della giunta Pigliaru


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Revocati i tagli sulla legge 162 per i disabili gravi. Una vittoria delle famiglie delle persone con disabilità. Saggia la decisione della Giunta regionale. E il comitato 162 può finalmente esultare: “Dopo una battaglia che è durata due mesi, una serie di incontri serrati tra le parti e due assemblee aperte a Cagliari e Sassari che hanno visto la partecipazione di oltre 500 persone disabili gravi e loro familiari, la giunta regionale, oggi con delibera, ha annullato i tagli introdotti dalla delibera 33/11 del 30 giugno scorso, per i piani personalizzati a sostegno di più di 29 mila persone con disabilità grave, tra cui ben oltre 2400 bambini e minori. 

“Riteniamo saggia la decisione dell’assessore regionale Arru e della Giunta regionale” dichiarano Rita Polo e Francesca Palmas, portavoce del Comitato “e crediamo che una volta ottenuti i dati definitivi dai Comuni della Sardegna entro il 20 settembre sui progetti in proroga e sui nuovi richiedenti, si potrà finalmente e con chiarezza fare il quadro esatto della situazione e del reale fabbisogno per chiudere con serenità il 2015. 

Abbiamo detto, supportati dal nostro Centro Studi che lavora nel settore dal 2004, che i tagli non erano in questo momento necessari visto il quadro delle risorse e in mancanza dei dati certi – sempre reperibili di solito a gennaio/febbraio come è stato fatto negli anni precedenti, a differenza del 2015. 

Basta con i qualunquismi sulla L.162, non vogliamo più sentire che si spende troppo, che dobbiamo fare come le altre regioni che invece non spendono così tanto nel sociale; è vero, la Sardegna è tra le prime regioni in Italia per investimenti pro capite in materia di spesa sociale, ma agli ultimi posti nella spesa ben piu ampia per ricoverare i disabili negli istituti: bene, questo ci rende orgogliosi, e auspichiamo (per questo veniamo definiti come “modello Sardegna”) che anche le altre regioni facciano come da noi: più investimenti in percorsi personalizzati e co-progettati inclusi nella società, meno in istituzionalizzazione!

I problemi non mancano, sia chiaro, e il Comitato farà sentire la sua voce (la sperimentazione del nuovo sistema di valutazione che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2016, l’introduzione di nuove fasce ISEE ecc), ma adesso c’è la soddisfazione di verificare che l’impegno dei diretti interessati, le battaglie per i diritti acquisiti affinché non si facciano passi indietro, contano; mentre da una parte tutti gli abusi devono essere individuati e colpiti, come da noi chiesto fin dal 2013 promuovendo l’emanazione di una norma regionale proprio sui controlli dei piani L.162, dall’altra non possono essere sopportabili tagli lineari e, in particolar modo, nemmeno un euro può essere tagliato a questa prassi cosi efficace nella presa in carico delle persone con disabilità grave, che attraverso percorsi personalizzati e co-progettati con le Istituzioni possono vivere nel loro domicilio, nella propria comunità, nel proprio territorio, quelle stesse persone che, in mancanza di questi sostegni (non monetari ma ore di servizi!) se istituzionalizzate costerebbero alle casse pubbliche da 3 a 5 volte di più. Non tagli dunque ma investimenti per una riqualificazione dei finanziamenti ai piani personalizzati di sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie, perché questo oltre che migliorare la qualità della vita dei diretti interessati permette anche un risparmio in sanità”.


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