Uta, due donne tentano di introdurre hashish: bloccate dalla Polizia

Una donna anziana nasconde due ovuli di hashish nella bocca, la moglie di un altro carcerato fermata con la droga nei pantaloni


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Non si abbassa la guardia nella lotta all’introduzione di sostanze stupefacenti nell’ Istituto di Cagliari UTA, dove  gli uomini della Polizia Penitenziaria riescono a sventare l’introduzione di sostanze stupefacenti in due diversi giorni . E’ andata male alla moglie di un detenuto che aveva occultato 10 grammi di hashish nei pantaloni che aveva consegnato all’Agente addetto ai controlli, cosi come non è riuscito il tentativo di un anziana madre di un detenuto che aveva occultato 2 ovuli nella bocca contenenti 6 grammi di hashish. 

A renderlo noto il Vice segretario regionale Sardegna della UIL PA Polizia Penitenziaria Stefano PILLERI che dichiara:” Queste operazioni testimoniano che gli uomini della Polizia Penitenziaria del carcere cagliaritano non hanno abbassato la soglia di attenzione nonostante le oggettive carenze organiche.  

Il  personale in servizio è stato particolarmente attento, l’Agente in servizio è riuscito con il tatto a percepire che nelle cuciture dei pantaloni vi era uno spessore anomalo. E’ stato necessario scucirle per ritrovare la sostanza che era stata appiattita con l’utilizzo di un mattarello per renderla impercettibile al tatto. La donna è stata arrestata ed attualmente detenuta nello stesso Istituto.

Mentre è stato determinante per ritrovare la sostanza nella bocca dell’anziana,  madre di un altro detenuto, l’attenta perquisizione svolta dall’Agente , insospettita dall’insolito modo di parlare dell’anziana.

Sono intuizioni che solo chi lavora in carcere riesce ad avere, in questo caso è stato impedito di portare all’interno delle sostanze che potevano causare eventi drammatici, considerando che gli assuntori spesso soffrono di patologie che potrebbero determinare epiloghi fatali.

In questo caso dobbiamo elogiare il reparto colloqui per avere messo in atto operazioni frutto di capacità operativa e professionalità non comuni.

Oltre alla lotta all’introduzione di sostanze stupefacenti sono ormai quotidiani i suicidi sventati dal personale delle sezioni, ben 56 dall’inizio del 2016, nonostante i disagi piu’ volte denunciati dalla UIL , il personale porta a termine il proprio mandato al limite delle capacità umane.

Al personale dell’Istituto di UTA va il plauso della UIL.


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